Con Autofill Facebook entra nel business dei pagamenti mobile

Facebook, in collaborazione con Paypal e Braintree ha presentato ufficialmente “Autofill”, il sistema di pagamento mobile che sarà collegato con il proprio account Facebook.
L’accordo è stato raggiunto dopo una lunga trattativa, ed è già possibile utilizzarlo su internet.

Nel mese di agosto una parte degli utenti ha avuto modo di provarlo nell’ambito del periodo di sperimentazione previsto dall’acccordo tra i partner del progetto.
Visto il successo ottenuto in questa prima fase, Autofill è stato presentato ufficialmente all’inizio della settimana, e già da lunedì scorso è possibile scaricarlo da iTunes.

Gli utenti del social network più famoso del mondo, se dovessero decidere di effetture un acquisto online utilizzando il nuovo sistema di pagamento, potranno usufruire di tutti i vantaggi che Autofill garantisce, come ad esempio un checkout molto veloce attraverso un unico pulsante che, accedendo direttamente ai dati delle carte di credito associati all’account Facebook, eviterà di dover compilare da zero tutte le informazioni necessarie a concludere la transazione.

Il vantaggio conseguito è quindi soprattutto in termini di tempo, avendo tra l’altro la certezza di non commettere errori di battitura, come per esempio nell’inserimento della password
Come sempre quando si parla di pagamenti online, particolare attenzione va dedicata al capitolo sicurezza.
Tra i rischi ai quali sono soggetti gli utenti di Autofill, senza dubbio quello che genera più apprensione è la possibilità di essere soggetti adeventuali attacchi hacker.

A destare la preoccupazione di molti utenti del social network è anche il fatto che i gestori di Facebook avranno accesso ai dati e alle nostre informazioni finanziarie di ogni iscritto, aspetto che si teme potrebbe ostacolare la diffusione di Autofill.

Solo nei prossimi mesi saremo in grado di stabilire la riuscita o meno del progetto.
Con quest’ultima mossa Facebook amplia ulteriormente il perimetro dei servizi offerti e comincia ad assomigliare sempre di più a Google, un colosso dell’offerta integrata di servizi web-based.

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