Uto Ughi lancia l’allarme: ‘In Italia siamo rimasti a digiuno’

Uto Ughi, uno dei più importanti violinisti a livello mondiale riassume con poche parole quella che è la situazione della musica in Italia, sia sul piano dell’educazione che degli eventuali sbocchi lavorativi per chi ha già intrapreso questi studi.

“In Italia siamo rimasti a digiuno”, ecco il grido di angoscia del grande violinista che, sulla stessa riga continua affermando che “la condizione della musica in Italia è una nota dolente e, dispiace dirlo, non vedo progressi, perché non c’è educazione nelle scuole, c’è una mancanza assoluta di volontà di far conoscere la musica ai giovani“.

La profonda critica è stata espressa in occasione della consegna del “Premio Medaglia d’Oro alla cultura italiana in Argentina”, quest’anno ricevuto da Umberto Eco, mentre, proprio l’anno scorso, vide come protagonista lo stesso Uto Ughi. Ma le critiche del violinista non finiscono qui, vanno oltre, con un tono di ammonizione nei confronti del Ministero dell’Istruzione il quale “non si è mosso di un centimetro verso una vera educazione. La musica in Italia dovrebbe essere una delle materie principali, abbiamo avuto i più grandi geni, i più grandi creatori di musica ed è l’ultima materia ad essere insegnata nelle scuole”, ed ancora, per ciò che riguarda la situazione lavorativa per chi ha intrapreso questa carriera, sottolinea che “ci sono orchestre, come una giovanile dei conservatori che ho sentito l’anno scorso e quest’anno, che suonano in modo meraviglioso ma non hanno sbocchi di lavoro, non hanno possibilità, traguardi di lavoro; a differenza del Giappone, della Cina o di Paesi di cultura riflessa che ci hanno superato di anni luce. In Italia siamo rimasti a digiuno”.

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