L’arte sferra un colpo all’omofobia russa

La Russia sta portando avanti una repressione contro gli LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) attraverso la politica omofoba di Vladimir Putin. Sono tanti gli attivisti che da mesi stanno protestando contro queste leggi. C’è qualcuno che lo fa attraverso l’arte.

“From Russia with love”: è la forma di protesta che la fotografa russa Anastasia Ivanova ha scelto per unirsi alla battaglia contro le leggi “anti-gay” – così le definiscono i media – messe in atto dal Governo russo. Si tratta di una serie di scatti che la Ivanova ha realizzato a diverse coppie lesbiche, durante la loro vita quotidiana e dentro le loro case. Le stesse ragazze hanno lasciato, sotto forma di didascalia, il proprio commento riguardo la loro esperienza e la condizione degli LGBT in Russia

Ma qual è la condizione attuale degli omosessuali nell’ex Unione Sovietica? A giugno la Duma, la camera bassa dell’Assemblea Federale Russa, ha adottato un progetto di legge che impone il divieto di diffusione delle informazioni sulla sessualità “non tradizionale” a persone minorenni, con una votazione di 436 a favore, nessun contrario e un’astensione. La legge è stata poi varata dopo la firma di Putin, lo stesso mese. La legge prevede inoltre multe salate per chi organizza manifestazioni a favore degli omosessuali. A partire da luglio inoltre è stata vietata l’adozione di bambini russi da parte di coppie dello stesso sesso. Il provvedimento vale anche per le coppie che vivono in paesi stranieri. Sebbene quindi l’omosessualità sia stata depenalizzata nel 1993, con l’abolizione dell’articolo 121 del 1934, la repressione omosessuale in Russia procede anche troppo velocemente.

Hanno espresso il loro dissenso a questa “politica dell’omofobia” esponenti politici, personaggi dello spettacolo e dello sport provenienti da tutto il mondo. Ultimo lo sciatore statunitense Bode Miller, contrario alle leggi anti-gay della Russia, si è detto preoccupato sulla possibile attuazione dei provvedimenti durante i Giochi Olimpici invernali 2014 che si terranno proprio in Russia, a Sochi. Il Comitato Olimpico ha tuttavia rassicurato che non ci saranno discriminazioni né contro gli atleti né contro i tifosi. Intanto però i provvedimenti anti-gay proseguono e si inaspriscono: dal 1934 al 2013 sono trascorsi quasi 80 anni, e mentre il resto del mondo evolve la Russia vive un’involuzione verso il regime sovietico.

In copertina: bacio tra Ksenya Ryzhova e Tatyana Firova, vincitrici della 4×400 ai Mondiali di atletica di Mosca.

Impostazioni privacy