Legge di Stabilità: ora tocca al Parlamento

La Legge di Stabilità che tanto spazio occupa nelle agende di Letta e dei ministri, viene affidata ora alle mani dei parlamentari. Il patto è quello che le modifiche si possono apportare ma con relativa soluzione: è necessario trovare quindi una copertura finanziaria nel momento in cui si opta per un cambiamento di programma all’interno della legge. Importante quindi la parte che riguarda il costo del lavoro, il cuneo fiscale, sul quale i partiti si sono già più volte confrontati.

E i sindacati cosa ne pensano? Per la Cisl ha parlato Bonanni annunciando che se ci dovessero essere modifiche alla legge, allora saranno pronti a finire lo sciopero; Camusso per la Cgil ha ribadito che lo sciopero è utile per far valere i propri diritti e imporre a chi governa di ascoltare le richieste di chi lavora; la Uil di Angeletti è dello stesso avviso. Fonti parlamentari comunque confermano la disponibilità totale del Senato a collaborare verso le modifiche in particolare alla parte della Legge che riguarda il tema spinoso del cuneo fiscale, lavoratori e imprese compresi.

Altro tema scottante, doveroso da affrontare, è il rifinanziamento della Cassa Integrazione: le polemiche del passato sembrano lontane e si attendono risposte concrete. Fra oggi e domani si terrà un Consiglio dei ministri proprio per trovare una soluzione riguardante la copertura finanziaria tale da far sopravvivere la Cassa Integrazione e proprio per dare un segnale positivo, di attenzione alla tematica, all’ordine del giorno è stato messo un decreto legge sulla Finanza locale (si parla anche di misure prese su Roma) e le risorse per i lavoratori.

In attesa dei provvedimenti richiesti e su cui si ripongono delle speranze, si attende un provvedimento anche per quanto riguarda il pagamento della seconda rata dell’Imu. E di certo l’atmosfera non è delle più rilassanti: dalle parole di Brunetta di qualche giorno fa, alle continue battute e risposte di deputati dello stesso partito. É una situazione difficile da immaginare quindi difficile anche da pronosticare, anche se alcune rassicurazioni fanno ben sperare. Le soluzioni ci sarebbero, ci sono, ma spesso si scontrano con una politica insicura e poco spavalda.

Dopo quindi le parole di Letta e del ministro Saccomanni, alla fine del vertice cui hanno preso parte anche il ministro Franceschini e i vice ministri del Tesoro, la fase due della manovra economica sta per avere inizio e sicuramente rivelerà qualche sorpresa. Quale? Attendiamo risposte.

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