Ezio Greggio, tornato a Striscia smentisce i guai con il fisco e rifiuta il tapiro

Se fosse vero un bel tapiro d’oro non glielo toglierebbe nessuno. A chi? Al veterano indiscusso di Striscia la notizia, da 25 anni dietro il bancone per smascherare truffe e truffaldini in giro per l’Italia: Ezio Greggio. Il suo ritorno nel Tg satirico al fianco di Michelle Hunziker trascina dietro di sé le polemiche ancora non sedate che da qualche mese circondano il conduttore.

Nel maggio scorso “Il Fatto Quotidiano” pubblicò un articolo firmato da Luigi Franco, nel quale trapelavano alcune indiscrezioni riguardanti una presunta maxi evasione fiscale da oltre 23 milioni di euro che Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Procura di Monza avrebbero contestato a Greggio. Il compenso ricevuto da Mediaset per il lavoro svolto in Italia dal 2009 al 2013 sarebbe finito in parte in una società con sede in Irlanda. “Alla Wolf Pictures Ltd-si legge nell’articolo- Greggio ha ceduto tutti i diritti di sfruttamento economico della sua immagine, che poi sono stati venduti a Mediaset”. Un triangolo sul quale il fisco vuole fare luce.

L’altra parte del guadagno sarebbe stata portata nel Principato di Monaco, il paradiso fiscale più vicino ai confini italici, dove il popolare conduttore dichiara di avere la residenza. Una residenza fittizia “grazie a cui Greggio può cavarsela con una ritenuta alla fonte del 30 per cento su quanto ricevuto da Mediaset, invece di versare nel nostro Paese imposte con aliquote che per importi così elevati superano il 40 per cento”, incalza Franco.

I commenti indignati del web sono arrivati inesorabili senza farsi attendere troppo, così come la pronta smentita dello showman che si difendeva parafrasando Totò (”E io pago! E io pago”) e rimandava il tapiro al quotidiano che avrebbe divulgato “informazioni errate, imprecise e, per certi aspetti paradossali. […]si tratta di una ‘non notizia’. Da oltre 20 anni risiedo effettivamente a Monaco, come tutti sanno, e quando lavoro in Italia pago le tasse dal primo all’ultimo centesimo. Dunque, il volpino non sono io“.

Esattamente cinque mesi dopo lo stesso quotidiano punta nuovamente il dito verso il castigatore dei furbetti. Il 24 ottobre viene pubblicato un articolo firmato da Thomas Mackinson, secondo il quale ci sarebbero nuovi risvolti nelle indagini. Ad aggravare la già traballante posizione di Greggio, un elicottero dal valore di 3,5 milioni di euro, acquistato nel 2005 con qualche presunto escamotage per evitare il pagamento dell’IVA.

Dalle carte emerge come a prospettare la rotta più conveniente per nascondersi dal fisco italiano fossero stati gli stessi uffici diAgusta Westland, società al 100% di Finmeccanica. A sovrintendere la vendita è l’ex ad Finmeccanica Giuseppe Orsi, oggi sotto processo per corruzione internazionale. ”, le parole del giornalista che basa la veridicità delle sue asserzioni sul documento che attesterebbe la diretta implicazione del comico che avrebbe dato “istruzioni sulle finiture, dal colore dei tappetini all’altezza del logo”. Il documento chiamato in causa testimonierebbe “una scrittura privata tra Agusta e la promissaria acquirente nella quale si impegna a presenziare ad alcuni eventi a scopo promozionale che diano risalto al ruolo dell’elicottero nel trasporto Vip. Attività senza compenso, si precisa, perché valorizzate nelle determinazione del prezzo dell’A109”.

Anche questa volta non si fa attendere la replica, affidata al quotidiano “Il Giornale. In una lunga intervista, Greggio si dice amareggiato per quella che lui ritiene una “paradossale e anche sospetta ben guidata fuga di notizie” giunta proprio alla vigilia del suo ritorno da Antonio Ricci, e si dissocia dalle accuse mosse nei suoi confronti in quanto “prive di fondamento, inclusa la storia dell’elicottero che non fa parte dell’accertamento e non ha mai costituito motivo di contestazione nei miei confronti”.

Insomma, il conduttore non le manda certo a dire e di ricevere il tapiro non ne vuole sapere. “Hanno preso una cantonata colossale”, si difende, ribadendo la sua onestà a voce alta: “In Italia ho sempre pagato tutte le tasse dovute fino all’ultimo centesimo. Una sentenza di un Tribunale della Repubblica, ormai passata in giudicato, ha già accertato dopo anni di indagini e prove, la mia regolare ed effettiva residenza nel Principato di Monaco. Io sono in regola in Italia e in tutti gli altri Paesi ove lavoro”. Sarebbe smentito così anche il supposto accordo con l’organismo competente per pagare fino a un terzo delle somme pretese, alleggerendo così le eventuali conseguenze penali, “perché sono totalmente dalla parte della ragione e la ragione, in quanto tale, non ha mediazioni”.

Per riscattare ancora più tenacemente la propria immagine di fronte al suo pubblico Greggio, che nel frattempo dichiara di aver sporto denuncia contro “Il Fatto Quotidiano” e di avere la stessa intenzione anche verso “coloro che, come il Fatto Quotidiano, senza spirito critico e deontologia professionale, pubblicheranno notizie infamanti o comunque non corrette, giustificate da puro intento scandalistico”, assicura che “a beneficiare del sicuro ricavato di queste mie azioni difensive saranno le tante persone e le innumerevoli associazioni che, da tanti anni, aiuto con la mia solidarietà”.

Intanto ha ripreso le redini di un programma che dopo i recenti cali di ascolto aveva bisogno di una boccata d’aria e i risultati ottenuti in pochi giorni sembrano confermare che il pubblico gli è rimasto fedele: la puntata di lunedì 28 ottobre è stata seguita da oltre 6 milioni di telespettatori con il 20.99% di share, “risultando programma più visto dell’access prime time”, si legge sul sito ufficiale di Striscia la notizia. Il suo rientro ritardato non sarebbe dovuto alla decisione di tenerlo in panchina fino alla conclusione dei dovuti accertamenti avviati a suo carico dall’Agenzia delle Entrate. “Antonio lo sapeva già dalla primavera scorsa del mio impegno negli Usa”, precisa il diretto interessato, che a gennaio 2014 ritroverà la sua spalla storica Enzo Iacchetti.

Se l’infrazione fosse verificata e accertata, sarebbe un brutto colpo per un conduttore che per anni ha denunciato gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e gli evasori fiscali. Non basterebbe un tapiro d’oro per sdrammatizzare ironicamente la vicenda. Questo potrebbe anche essere il suo ultimo anno a Striscia, come lui stesso annuncia rivelando che un’altra rete lo sta corteggiando e potrebbe convincerlo a rompere il sodalizio professionale con il Gabibbo e la sua squadra, “seppur a malincuore“. Un caso? Forse papà Ricci aveva già visto lungo? Certo, squadra che vince non si cambia ma, sempre citando Totò, ”Ogni limite ha una pazienza”.

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