La guerra dei Roses, in arrivo un sequel

Che a Hollywood ci sia una crisi creativa è ormai un dato di fatto, per i più scettici lo dimostra il numero sempre in crescita di sequel, reboot, prequel e spin-off lanciati sul mercato. L’ultima “vittima” di questa preoccupante mancanza di idee originali che da anni attanaglia gli sceneggiatori al di là dell’oceano, è La guerra dei Roses. La faida coniugale più famosa dello schermo potrebbe infatti avere presto un seguito.

Era il 1989 quando Danny De Vito, alla sua seconda regia cinematografica, adattò per il grande schermo il romanzo di Warren Adler The War of the Roses. Il risultato fu una black comedy, cinica e a tratti grottesca, che riesce a far riflettere e sorridere allo stesso tempo, nonostante il finale piuttosto amaro.

La storia ruotava intorno ai coniugi Oliver e Barbara Rose (mirabilmente interpretati da Michael Douglas e Kathleen Turner) che dopo diciotto anni di matrimonio, scoprono di non amarsi più. In un crescendo paradossale di odio, tra porcellane che vanno in frantumi e atroci ripicche, i due iniziano a farsi la guerra per il divorzio. Partendo dal libro successivo dello stesso autore, The War of the Roses – The Childern, il sequel metterà al centro della vicenda la progenie dei coniugi Roses, Josh e Evie, che a quanto pare non sono usciti del tutto incolumi dalla folle battaglia che ha visto protagonisti i loro genitori tempo addietro, ereditandone tutte le disfunzionalità. Il primo commetterà il madornale errore di sposare la donna sbagliata, mentre sua sorella, dopo l’ennesima delusione d’amore, comincerà a soffrire di disturbi alimentari.

«Il sequel si spingerà con buffa ironia tra le pieghe di una famiglia disturbata, che ha prodotto un adultero seriale, una golosa insaziabile, una suocera iperprotettiva e dei nipoti che soffrono dei tipici disagi della loro generazione», spiega il produttore David Pernut (lo stesso che ha prodotto la pellicola del 1989), lasciando intendere che La guerra dei Roses 2 metterà a confronto, con quel suo inconfondibile humor al vetriolo, vecchie e nuove generazioni Roses. Sperando che il seguito possa essere all’altezza dell’originale.

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