Presto saranno disponibili i Google Glass con lenti graduate

Oramai ci siamo, manca davvero poco all’uscita sul mercato dei Google Glass. Gli occhiali a realtà aumentata di Google, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbero essere disponibili già entro la fine dell’anno o, al massimo, nei primi mesi del 2014 ad un prezzo che potrebbe variare dai 299 ai 500 dollari.
Inoltre è già online il primo store per poter acquistare gli accessori ufficiali per gli occhiali HUD come ad esempio gli auricolari che potranno essere molto utili per tutti coloro che sono contrari ad usare la tecnologia dell’audio a conduzione ossea.

Gli “occhiali intelligenti”, essendo basati sul sistema operativo Android e compatibili con smartphone dotati di bluetooth, possiedono numerose funzionalità. Attraverso i Google Glass si possono fare ricerche su Google, inviare sms, scattare foto, registrare video e ovviamente si possono effettuare telefonate. Timothy Jordan, uno degli ingegneri di Google Glass, in una recente conferenza, ha dichiarato: “Google non sta cercando di sostituire lo smartphone con i Glass. Essi sono solo un dispositivo ‘compagno’ dei cellulari. L’obiettivo di Google è quello di rendere i Glass disponibili per tutti, in modo che chi li vuole li possa prendere tranquillamente“.

Ed ora sembra che i Google Glass siano davvero per tutti. Infatti, appena sono stati presentati, i più preoccupati erano coloro che già indossavano un paio di occhiali. Ma l’azienda americana Rochester Optical, specializzata nel settore ottico, ha pensato proprio a loro. La società statunitense, infatti, sta preparando delle lenti speciali da usare con i Glass, per poter essere utilizzati anche da chi ha problemi con la vista e porta gli occhiali.

Per tutti i miopi, gli astigmatici e i presbiti sarebbero già pronti modelli “sportivi e fashion” di Google Glass con lenti graduate che eviterebbero il problema di dover indossare due paia di occhiali, uno sopra all’altro. Certo, chi vuole può farlo, visto che sarebbe un po’ come andare a vedere un film in 3D. Ma perché rinunciare alla comodità?

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