Bitcoin e le due facce della moneta virtuale

La Cina ha annunciato che porrà divieto alle sue banche di svolgere transazioni che coinvolgono Bitcoin, la ormai famosa moneta virtuale. La Banca Centrale Cinese ha infatti dichiarato che il Bitcoin essendo un bene virtuale non può essere utilizzato e considerato come una normale valuta.
Nonostante il governo cinese non impedisca ai propri cittadini di utilizzare la moneta virtuale, non accetta di prendersi in carico la responsabilità dei danni e dei rischi che i privati possono incorrere durante le transazioni.

È proprio nella sua natura di essere virtuale e senza confini territoriali che si nascondono i vantaggi e gli svantaggi di questa moneta, se così si può chiamare. Il creatore del Bitcoin pensava che la moneta virtuale potesse diminuire l’influenza delle banche centrali sull’economia, e i fan sono convinti che la moneta virtuale possa rivoluzionare i metodi di pagamento. La rete web è anche piena di storie di persone che si sono arricchite a loro insaputa grazie ai Bitcoin, come quella del giovane norvegese che dopo aver scambiato 19 euro si è trovato con un patrimonio pari a 640 mila euro.

Fare affari di questa portata è ormai pressoché impossibile e sono anche notizie che mettono in secondo piano il lato più oscuro del Bitcoin. È solo di pochi mesi fa il caso del sito Silk Road e dei prodotti illegali di ogni genere che si potevano acquistare, o del maxi furto virtuale ai danni di un servizio cloud che offriva conti on line di Bitcoin a privati.

Sin ora si contano più di trenta casi di furti virtuali o di trasferimenti illegali, e ognuno di questi vede coinvolti minimo 1,000 Bitcoin, circa 1 milione di dollari. Proprio la sua natura virtuale rende ancora più difficile identificare gli autori degli atti illeciti. Perciò se da una parte ci sono persone che credono nelle potenzialità della moneta virtuale, dall’altra ce ne sono altre che pensano solo di trarre vantaggio personale.

Gli hacker in questione sono protetti non solo dall’anonimato garantito dal mondo virtuale ma anche dalla mancanza di chiare legislazioni che regolamentano il mondo del Bitcoin. Oltre all’assenza di una banca centrale che possa proteggere i privati che subiscono danni, sembra che nessuno Stato o autorità possa ancora dettare legge in merito ai Bitcoin. Il terreno è ancora nebuloso e incerto, ma soprattutto rimane aperta la questione di chi sia la competenza di vigilare sul funzionamento del Bitcoin.

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