Schumacher in coma da un mese, ancora nessun segnale di ripresa

È ormai passato un mese da quel fatidico giorno di dicembre in cui Michael Schumacher si procurò gravi lesioni sciando fuoripista nel comprensorio francese di Meribel; da quel momento il campione non ha più ripreso conoscenza ed è tuttora tenuto dai medici in stato di coma farmacologico.

L’unico aspetto della vicenda per cui si intravede una soluzione è quello legato alla responsabilità dei fatti. Le autorità competenti hanno infatti indagato sul luogo per stabilire esattamente la dinamica degli eventi. Scartata l’ipotesi che Schumacher si fosse allontanato dalla pista per salvare una bambina è stato analizzato il filmato ripreso dalla telecamera sul casco del campione, che ha confermato le precedenti ipotesi: il pilota si era avventurato consapevolmente fuoripista da solo.

La conferenza stampa della Polizia dovrebbe essere fissata a metà febbraio e in tal sede probabilmente verrà comunicata la chiusura delle indagini e l’esonero dalle responsabilità per il gestore delle piste.

Dal punto di vista medico il risultato è sconfortante: i medici stanno continuamente provando a ridurre i farmaci per far gradualmente uscire il campione dal coma ma il cervello non risponde nella maniera sperata, si teme che se si interrompessero di colpo i farmaci Schumacher potrebbe non risvegliarsi più, quindi si procede con grandissima cautela. Un percorso a ostacoli di una difficoltà estrema per lo staff dell’ospedale.

I medici in questo senso sono stati chiari: verranno fissate conferenze stampa solo se ci sarà qualcosa da dire, proprio perché da un mese a questa parte il quadro clinico non ha avuto alcun cambiamento di rilievo.
Vista la situazione durante primi i test stagionali di F1, le monoposto delle scuderie Mercedes e Ferrari correranno con la scritta “Shumi keep fighting” sulla fiancata.

La tensione resta molto alta ma le condizioni del campione non sono affatto incoraggianti, non si sa se e quando potrà riprendere conoscenza, dicono i medici.

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