Muhammad Alì non vivrà più di un anno

Cinque volte campione del mondo, un oro olimpico, 56 vittorie e solo 5 sconfitte, un solo knock-out subito. Questo è il palmares di Muhammad Alì, convertito alla fede islamica dal 1964, all’indomani della conquista del suo primo titolo mondiale. Campione nello sport, personaggio controverso: Alì si rifiutò di partire per il Vietnam e vide la sua carriera interrompersi temporaneamente.

Come sappiamo, il pugile che lo scorso 17 gennaio ha compiuto 72 anni è affetto da una grave malattia: il morbo di Parkinson. Purtroppo non esiste una cura e Alì combatte da ben 30 anni con qualcosa che prima o poi lo sconfiggerà. Fu molto commovente la sua apparizione alle Olimpiadi di Atlanta 1996 quando fu scelto come ultimo tedoforo.

Il figlio Muhammad Jr sostiene che quello festeggiato pochi giorni fa, è stato l’ultimo compleanno per suo padre. Egli ha affermato: “Prego Dio che quella terribile malattia prenda mio padre il più presto possibile affinché lo liberi da tutte le sofferenze che sta provando. Sarebbe veramente triste vederlo morire ma sarebbe meglio così, io lo vedrò nuovamente in cielo”.

L’ex pugile si è sposato ben quattro volte e ha avuto complessivamente nove figli, Muhammad è nato nel 1971. Quest’ultimo ha avuto un rapporto molto tormentato con suo padre, non lo vede da oltre venticinque anni, vive in povertà, ha provato a telefonare il padre lo scorso 17 gennaio ma nessuno ha risposto e ora vive con un grande rimorso: “Mi dispiace di non essere stato in grado di sentirlo per il suo compleanno, volevo dire al mio papà che gli voglio bene. Ho paura che la sua malattia mi abbia cancellato dai suoi ricordi. Se vedessi mio padre in questo momento gli direi che lo amo, che mi manca, che desidero presentargli i suoi nipoti che non ha mai visto. Potrebbe essere stato il suo ultimo compleanno, e avrei voluto stargli il più vicino possibile. Ti voglio bene papà.”

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