Robocop, il remake che non convince

La grande attesa del film Robocop, remake della storica pellicola di Paul Verhoeven del 1987, ha lasciato delusi i fan. La regia è del vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino José Padilha, il cast artistico vede nel ruolo del protagonista Joel Kinnaman e attori di primissimo piano del panorama hollywoodiano da Gary Oldman, a Michael Keaton, Samuel L.Jackson e Abbie Cornish.

L’opera diretta da José Padilha sembra quasi cambiare genere, non più un film d’azione vero e proprio, ma basato sullo script e la trasformazione umana del cyber-poliziotto Alex Murphy (Joel Kinnaman) in Robocop. Il mondo nel 2028 vede gli Stati Uniti come un grande paese in espansione, che afferma il proprio controllo e il mantenimento dell’ordine grazie ai cyborg prodotti dalla OmniCorp di Raymond Sellars (Michael Keaton). Gli Stati Uniti si oppongono all’utilizzo dei cyborg sul territorio americano, perché privi di una propria coscienza. Il capolavoro tecnico del Dr.Dennet Norton (Gary Oldman) sarà quello di inserire il corpo dell’agente Murphy all’interno di una macchina, facendo credere che il nuovo cyber-poliziotto abbia una coscienza propria. Quello che la OmniCorp e la polizia di Detroit non sanno è che l’uomo riuscirà a prevalere sulla macchina e a prendere il sopravvento, indagando sull’attentato che lo aveva ridotto in fin di vita, arrivando a far luce sui traffici dello spacciatore Antoine Vallon.

Il prologo è prolisso e privo d’azione ma inquadra bene il periodo storico del 2028 in cui è ambientata la pellicola. Il regista mostra grande abilità nell’esprimere i sentimenti contrastanti, nel delicato processo di trasformazione del protagonista. Gli effetti speciali sono molto limitati e il loro scarso utilizzo rende la pellicola ancora più realistica, ma forse proprio per questo il remake non piacerà agli appassionati del cyberpoliziotto. Il film in conclusione può essere considerato un mezzo flop se visto negli occhi di una riproposizione in ottica moderna dell’originale di Paul Verhoeven, ci aspettavamo una pellicola che puntasse tutto sulle nuove tecnologie e sulla spettacolarità ed è forte la delusione.

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