Google Francia e quella brutta, brutta sanzione in home page

“Chi sbaglia paga”. E così farà anche Google Francia, che si è visto costretto a inserire un messaggio di pubblica ammenda in bella mostra nella sua home. Un messaggio che dovrà restare online non per un giorno, ma per sei mesi. Non poco.

Il messaggio recita così:
Dichiarazione: la CNIL ha multato Google € 150.000 per violazione della legge su ‘informatica e libertà’. La decisione può essere visionata al seguente indirizzo: http://www.cnil.fr/linstitution/missions/sanctionner/Google/
googlefrancia

A cosa è dovuta questa sanzione? Come rivela il sito PCMag, “Google ha presentato una privacy policy universale di tutti i suoi servizi nel 2012, creata per stabilire il modo in cui l’azienda utilizza e condivide i dati degli utenti all’interno delle sue varie piattaforme. Un’azione coordinata dai regolatori europei di vari paesi ha rilevato che questa nuova politica di privacy ha violato la legge europea sulla privacy. Gli enti regolatori hanno chiesto a Google di apportare delle modifiche, Google apparentemente non lo ha fatto. Pertanto, i vari paesi europei hanno denunciato Google per violazione delle loro leggi individuali di protezione dei dati“.

Ecco cosa succede a unire le normative di privacy di 60 servizi differenti – dalla Searc a Gmail, da Youtube a Google Drive, da Google Docs alle Mappe, e via discorrendo – in un unico documento. Mentre negli altri paesi d’Europa il verdetto decisivo deve ancora essere emesso, la CNIL (Commission nationale de l’informatique et des libertés) ha multato il colosso di 150mila euro e lo ha obbligato, forse per la prima volta nella storia, a pubblicare l’ammenda nella sua, fino a oggi intonsa, front page.

Umiliazione pubblica? Sì. Ma, d’altronde, chi sbaglia paga. In tutti i sensi.

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