Gli estrosi costumi degli Abba. Erano solo il modo di evadere le tasse

Una buona dose di egocentrismo era senz’altro dalla loro parte. Ma gli Abba, il gruppo musicale pop svedese, si esibivano conciati a mò di festa in realtà per una ragione diversa: i costumi di scena potevano essere detratti dalle tasse.

L’idea, quindi, non era quella di lanciare una nuova moda.
Qualcuno certo li ha seguiti, ma dietro il carnevalesco look della band vi era nient’altro che un rapporto conflittuale col fisco. Già nel 2006, infatti, fu la volta di Ulvaeus che venne accusato di aver evaso tasse per ottantacinque milioni di corone, parliamo di quasi dieci milioni di euro. Ulvaeus però vinse la causa.

Bjorn Ulvaeus, in occasione dei un nuovo volume in cui, attraverso una raccolta fotografica, racconta la storia della band ripercorrendo i momenti più gloriosi degli anni Settanta e Ottanta, ha affermato al Guardiano che in quegli anni nessuno si vestiva peggio di loro.
“Ci vestivamo malissimo” – dice – “Sembravamo delle noci”.
Eppure il gruppo formato da Bjorn Ulvaeus, Benny Andersson, Agneta Faltskog, e Anni-Frid Lyngstad è passato alla storia del pop anche per il loro bizzarro modo di andare in scena, per cui si sono fatti ricordare.

Del resto parliamo di una band che ha venduto oltre trecentosettantacinque milioni di dischi in tutto il mondo. E forse ci sono riusciti anche grazie alla scelta strategica di marketing riguardo il loro nome.
Gli Abba, si chiamano così per una scelta di carattere commerciale: le prime due lettere del nome Abba, in quanto prime due lettere dell’alfabeto, sarebbero state scelte per avere i propri dischi posizionati sempre al primo posto sugli scaffali dei negozi.

[Credit Photo: heloisatolipan.com.br]

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