Vertici Apple: Luca Maestri fa la scalata come Cfo

Dalla Luiss di Roma ad uno dei mestieri più ambiti e influenti che si possano immaginare: la gestione dei 160 miliardi di dollari di liquidità della Apple. Il Corriere della Sera dedica un articolo a Luca Maestri, 50 anni, romano, ex manager della General Motors, il successore di Peter Oppenheimer sulla poltrona di direttore finanziario del gruppo fondato da Steve Jobs, “personaggio sostanzialmente sconosciuto in Italia“, “uno di quei cervelli d’esportazione con una carriera molto brillante, ma tutta vissuta lontano dal nostro Paese, nei quali non è ormai infrequente imbattersi in giro per il mondo”.

“Ieri – si legge – il capo di Apple, Tim Cook, ha spento sul nascere la caccia dei media a retroscena più o meno succosi o cruenti. Nessuna congiura di palazzo: “quando è stato scelto e assunto un anno fa” ha detto Cook, “già sapevamo che Luca, che ha 25 anni di esperienza sui mercati globali e nella gestione finanziaria, sarebbe presto diventato il Cfo di Apple“. Oppenheimer, ha aggiunto il capo del gruppo di Cupertino, “va via per suoi motivi personali dopo una gestione di grande successo: nei dieci anni nei quali è stato capo della nostra finanza l’azienda è passata da 8 a 171 miliardi di dollari di fatturato”.

Il quotidiano sottolinea che “Oppenheimer ha appena 51 anni, solo uno più di Maestri. La spiegazione la da lo stesso Oppenheimer: dopo 18 anni in Apple, 10 dei quali molti intensi, sulla poltrona di Cfo, “ho deciso di andare a vivere sulla costa della California centrale dedicandomi di più alla famiglia” e ” e finalmente riuscirò a conseguire il brevetto di pilotaggio che inseguo da anni”. Non sembra una messinscena: Luca Maestri effettivamente è stato affiancato da un anno ad Oppenheimer come vicepresidente di Apple per la finanza e corporate controller. Ora comincerà a subentrare ad Oppenheimer a giugno con un graduale trasferimento delle competenze che andrà avanti per tutta l’estate in un anno che si delinea finanziariamente molto delicato per la Apple”.

Ma a mio personale parere, la vera notizia, non è che un manager sconosciuto ai più, in Italia, diventi un pezzo forte nel management di un colosso aziendale come la Apple, quando il fatto che esso sia un italiano. E poco importa che egli viva e lavori negli States.

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