I 5 falli più brutti della storia del calcio

Il video dell’entrata assassina che è costata ben 28 giornate di squalifica a Tran Dinh Dong, calciatore del campionato vietnamita, e una gamba rotta al suo collega Hung Vuong An Giang, è entrato di diritto nella hit parade dei falli più brutti degli ultimi anni. Se però parliamo di cattiveria, di inutile brutalità negli interventi, la ricca Europa del pallone non è di certo da meno. Le regole arbitrali più severe spesso frenano l’agonismo eccessivo dei calciatori di oggi, con quelle di qualche anno fa le partite difficilmente finirebbero senza l’entrata di una barella in campo. Alcune volte però la vena in testa si chiude, e quando è così si assiste a scene di violenza inaudita e ingiustificata. Questi, a mio modo di vedere, sono i 5 falli peggiori di sempre, quelli che sono così ingiustificabili che, se fossimo in tribunale, nemmeno l’avvocato più bravo riuscirebbe a far assolvere i calciatori imputati.

Goikoetxea su Maradona, 1983:
Il fallo con cui il “macellaio di Bilbao” ha messo in pericolo la carriera del più grande di sempre è come uno sfregio fatto alla Gioconda o alla pietà di Michelangelo: un attentato all’arte. Il Pibe all’epoca giocava a Barcellona e già incantava le folle con le sue magie mancine, e quel giorno il mondo ha rischiato di non poter assistere alla “mano de dios” e alle straordinarie imprese del fenomeno argentino. A Napoli qualcuno, al solo pensiero, ha ancora i brividi alla schiena…
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Materazzi-mix
“In campo le botte si danno e si prendono”, parola di Marco Materazzi. L’ex difensore di Perugia e Inter, eroe di Germania 2006, nella prima fase di carriera si è dedicato di più alla prima attività, e le sue entrate spesso oltre il limite lo hanno reso il bersaglio principale dei cori dei tifosi avversari. Sul web si trovano diverse compilation con i suoi falli peggiori, che comprendono calci nelle zone basse (Shevchenko, una delle sue “vittime preferite”, ne sa qualcosa) e interventi a doppia gamba sul malcapitato di turno. Insomma, gli interisti lo ringraziano per i tanti trofei vinti e l’Italia sportiva gli deve tanto, ma l’etichetta di “cattivo” gli rimarrà addosso (meritatamente) fino all’ultimo giorno della sua vita
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De Jong su Xabi Alonso, finale dei mondiali 2010:
Qui si va oltre il concetto di brutto fallo: il calcio volante al petto che Nigel De Jong ha rifilato al rivale spagnolo è una mossa degna delle più violente arti marziali. Se poi si pensa che tutto ciò è stato visto da qualche miliardo di telespettatori, ecco che si entra di diritto nella top five dei falli peggiori. Alla fine la partita terminò con la vittoria delle furie rosse: quando si dice il karma…
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Roy Keane su Haland, derby di Manchester del 2000/2001:
Un famoso detto afferma che la vendetta è un piatto che va gustato freddo, e in questo caso Roy Keane lo ha applicato alla lettera. Ex capitano del Manchester United, carattere di ferro e grinta senza limiti, nel ’97 un fallaccio di Haland gli causò la rottura dei legamenti. I due si ritrovarono faccia a faccia in un derby di Manchester del 2001 e Keane, alla prima occasione utile, ha sfoderato tutta la rabbia repressa durante i mesi di riabilitazione forzata e tenuta repressa per 4 anni: l’impatto è di una violenza inaudita, e il volto del centrocampista dello United non esprime la minima espressione di pentimento o pietà. Haland non metterà più piede in un campo di calcio e se oggi potesse ritornare nel 1997 ci penserebbe mille volte prima di fare quel fallo.
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Taylor su Eduardo da Silva, Arsenal-Birmingham del 2008:
Tutti gli interventi visti finora superano di tanto i limiti del gioco duro. Qui però si parla di caviglia spezzata, di parziale distaccamento di un piede: una scena che vista oggi mette ancora i brividi. Il povero Eduardo era stato acquistato pochi mesi prima dall’Arsenal e stava iniziando a spiccare il volo, ma quel maledetto giorno di febbraio ha avuto la sfortuna di incrociare i tacchetti con Martin Taylor, che ha affondato il suo piede nella povera caviglia dell’attaccante avversario in modo brutale e illogico, piegandola in due. Eduardo era a terra, con un piede semi-distaccato dalla gamba, e alcuni compagni lo aiutarono a non guardare in giù per evitargli traumi. Grazie ai passi avanti fatti dalla chirurgia moderna il ragazzo brasiliano è ritornato a calcare un campo di calcio, anche se non ha più raggiunto certi livelli. Taylor invece ha scontato 3 giornate di squalifica per quel fattaccio, per poi tornare tranquillamente in campo. Mi sa che anche la giustizia sportiva d’oltremanica ogni tanto prende i suoi granchi…
Il video è sconsigliato alle persone impressionabili, perché estremamente crudo.
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