Primo maggio tra festa e lavoro

La giornata del primo maggio è indubbiamente un momento di festa per tanti lavoratori ma anche un momento di riflessione per i tanti, troppi, italiani che al momento un lavoro lo desidererebbero a tal punto da lavorare anche in questa giornata di festa.

Un recente sondaggio effettuato da Index Research dietro richiesta di ABTG, azienda leader nel settore della formazione finanziaria, ha interrogato gli italiani sul tema di lavoro e disoccupazione e sulla possibilità di incrementare le proprie entrate con metodi extra da quelli del lavoro normalmente svolto. Ne è emerso che il 64,8% degli italiani ritiene ancora sensato festeggiare la giornata del 1 Maggio e che per almeno la metà dei soggetti intervistati, la mancanza di lavoro sia causa del sistema che non agevola nei finanziamenti né tantomeno nella burocrazia, rendendo difficile anche solo l’idea di mettersi in proprio.

Sempre dai sondaggi è anche emersa una preoccupazione di fondo nei riguardi della tecnologia, vista come un qualcosa che progredendo costringerà i lavoratori a dover modificare il loro modo di svolgere la professione. D’altro canto non è emersa quasi alcuna intenzione di tentare nuove strade per aumentare le proprie entrate. Solo il 6% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di voler considerare la possibilità di guadagnare con attività extra professionali.

Intanto, questo primo maggio vedrà un’Italia divisa tra lavoratori in festa ed altri occupati come fosse un giorno normale. Tra centri commerciali (in Sardegna i sindacati stanno lottando contro la scelta di tenere aperti i centri per i turisti), bar, ristoranti, stabilimenti balneari e discoteche saranno tantissimi (si calcola un totale di circa 1.293.000) gli italiani al lavoro. Un fenomeno che se da alcuni è visto in modo negativo da altri è considerato come un’opportunità di cui essere grati, specie in un periodo in cui il lavoro rientra ormai tra i sogni nel cassetto della popolazione.

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