Gasperini risponde: “Polemiche offensive, avevo problemi solo il giorno prima e quello dopo”

Gasperini risponde al Valencia, che in un comunicato ha accusato il tecnico di aver messo a rischio la salute di molte persone

Continuano a far discutere le parole del tecnico dell’Atalanta Gianpiero Gasperini sulla partita con il Valencia. Il tecnico bergamasco, il quale ha saputo di essere stato positivo al coronavirus e adesso immune, ha detto di essere stato male due giorni prima del ritorno di Champions League in terra spagnola. Nonostante ciò è partito per Valencia, e venuto a conoscersi l’accaduto, il club spagnolo ha emesso un comunicato in cui si è dichiarato sorpreso dalla scelta irresponsabile di Gasperini, che ha messo in pericolo così tantissime persone. Dopo le accuse, il tecnico abruzzese ha risposto ai microfoni di SkySport, definendo offensiva la polemica. Queste le sue parole: “È una polemica veramente molto offensiva: so di aver rispettato i protocolli, sono stato in quarantena come tutti: non ho fatto i tamponi,quando a maggio abbiamo fatto i sierologici ho scoperto di aver contratto il virus. In quel periodo ho avuto dei problemi, ma non ho mai avuto febbre o problemi respiratori. Quando sono partito da Bergamo stavo bene, ho avuto solo qualche problema la sera prima e il giorno dopo. Ma questa polemica offensiva è brutta.”

Gasperini: “Sarà un calcio diverso, ma gli stimoli saranno forti”

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Il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini (Getty Images)

Archiviata la parentesi Valencia, il tecnico dell’Atalanta ha poi parlato della stagione che sta per riprendere: “Non so come sarà per le altre squadre, di sicuro noi avremo stimoli molto forti. La stagione fino a questo momento è stata entusiasmante, ma spezzata da una tragedia mondiale che ci ha colpiti tutti.”

Sulle partite a porte chiuse: “Giocare senza pubblico toglie tantissimo al calcio, ma dobbiamo accettare questa soluzione. Sarà sicuramente un calcio diverso, senza pubblico, tante partite insieme, le 5 sostituzioni e le partite d’estate. Ma non dobbiamo creare alibi.”

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