Voli low cost in bilico: le compagnie aeree minacciano l’addio all’Italia

I voli low cost potrebbero smettere di sorvolare i cieli italiani a causa del decreto rilancio emanato dal Premier Conte: la minaccia delle compagnie

I voli low cost sono i più utilizzati dagli italiani per viaggiare, visti i prezzi molto accessibili delle varie compagnie aeree come Ryanair o EasyJet. Queste linee però potrebbero scomparire nella nostra penisola. Infatti il decreto rilancio emanato dal Premier Conte, che punta a salvare la compagnia Alitalia, rischia di far fuggire dal nostro paese tutte le compagnie a basso costo. All’interno del decreto ci sono due articoli che obbligano le compagnie ad applicare le stesse condizioni contrattuali dell’Alitalia a tutti i dipendenti in Italia. Qualora non dovessero essere accettate queste condizioni verrebbe negata loro la licenza italiana e vieta l’accesso agli aiuti per l’emergenza Covid. A farne le spese più di tutti sarebbe la Sicilia, che rischierebbe di rimanere isolata e vedere l’esoso aumento dei prezzi dei biglietti.

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Voli low cost, la protesa del viceministro Cancellieri e del sindaco Orlando

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Aerei EasyJet (Getty Images)

Il traffico aereo in Italia è composto per il 50% da voli low cost, ma questi rischiano di sparire nel nostro paese. Infatti dopo il decreto rilancio del Premier Conte per permettere anche la ripartenza di Alitalia, queste compagnie minacciano l’addio. Il viceministro delle infrastrutture, Giancarlo Cancellieri è intervenuto sull’argomento dichiarando: “questa situazione potrebbe danneggiare fortemente la ripartenza del settore turistico e in genere della nostra economia. Ho portato la questione all’attenzione del ministro Luigi Di Maio. Spero che in sede di conversione si possa cambiare qualcosa. In più ho proposto di esentare gli aeroporti con meno di un milione di passeggeri annui dall’addizionale comunale”. Anche il di Palermo, Leoluca Orlando, si unisce al dissenso e dichiara: “In Sicilia bloccare la mobilità aerea significa bloccare uno dei pilastri portanti della economia regionale. Governo e ministero dei Trasporti non possono costringere low cost straniere ad applicare condizioni “drogate” di Alitalia per poter riprendere servizio”.

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