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Ambiente

Plastica e reti abbandonate in mare: è Ferragosto anche per gli animali!

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Redazione

Ferragosto non è solo sinonimo di divertimento: ma anche rispetto per gli animali, abbandonare plastica e reti in mare è un vero danno per le specie marine.

Anche quest’anno arriva il tanto atteso Ferragosto. Il 15 di agosto molti italiani lo trascorrono in “giro”: in diverse località differenti tra loro. Quest’anno il coronavirus ha messo tutti in allerta e continua a farlo soprattutto durante questo intenso e “appiccicoso” periodo estivo. Non per questo gli italiani hanno rinunciato ad una bella giornata al mare, viste anche le alte temperature. Il mare, però, non è solo sinonimo di divertimento, ma (soprattutto negli ultimi anni) di grande rispetto. Un’attenzione particolare su dove “scarichiamo” i nostri rifiuti o, e non di minor importanza, in quale posto lasciamo “galleggiare” degli oggetti davvero pericolosi per gli animali marini. Questo giorno dell’anno, molto più di altre giornate, accomuna la specie umana e quella animale. Se vogliamo puntare ad un sano progresso dobbiamo sviluppare una profonda sensibilità verso il rispetto degli animali e dell’ambiente circostante.

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Ferragosto, attenzione e rispetto per gli animali: il mare è di tutti

Capodoglio incastrato in una rete abbandonata nelle acque italiane (Foto Facebook Carmelo Isgrò)

Quest’anni le specie più colpite, dalla plastica gettata in mare dai famosi “sporcaccioni”, sono le tartarughe marine, dette anche Caretta caretta. A volte, questi bellissimi esemplari, vengono avvolti da interi involucri di materiale plastico. Non solo: questi rifiuti (che dovrebbero essere gettati negli appositi contenitori) vengono spesso mangiati e causano una brutale morte.

Altro aspetto importante è quello che concerne le reti da pesca abbandonate in mare. Delle strutture mastodontiche che, una volta ritenute “vecchie” e inutilizzabili, vengono scaricate sui fondali marini. Già di per sé, questo appena descritto, è un gesto folle. In più, queste strutture fungono da trappola per i grossi animali marini: come i capodogli. Anche in questo caso, una noncuranza delle condizioni circostanti può causa morti improvvise. Pescare non è di certo un danno, ma farlo con le dovute attenzioni e i giusti metodi è essenziale per il rispetto dell’ambiente marino e del cibo che viene servito ad un tavolo caldo di Ferragosto.

Ricordiamo infine, ma certamente non di minor importanza, che il mare non è l’habitat naturale della specie umana, ma quello degli animali che ci vivono da sempre. Rispettarlo equivale a vivere in armonia e puntare al progresso collettivo.

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