Balene morte per “mano” dell’uomo: preoccupa l’ascesa di un virus

Le balene morte per mano dell’uomo nelle acque del mediterraneo iniziano a sollevare un importante discussione: preoccupa l’espandersi di un virus.

Troppe morti e senza alcun senso, o meglio, sempre lo stesso: la stupidità e l’ignoranza dell’essere umano. A preoccupare, secondo recenti dati riportati da una ricerca commissionata da Greenpeace all’Università di Padova, è la situazione dei ripetuti decessi annui della balene nel mediterraneo. Un quarto dei cetacei spiaggiati lungo le coste italiane è morto per “mano” dell’uomo. Le cause sono tante e ormai, purtroppo, abbastanza note: intrappolamento nelle reti abbandonate in mare o in quelle illegali (chiamate spadare). Ma non solo: contaminazione da plastica, materiale gettato nelle nostre limpide acque senza un briciolo di dignità umana e senso civico in essere. Tutto ciò ha sollevato una questione che, ultimamente, ha preso, ancor di più, una brutta piega. Di tutto ciò, infatti, preoccupa l’espandersi di un virus da morbillo derivante dai cetacei stessi.

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Balene morte nel mediterraneo: ora preoccupa anche uno “strano” virus

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Balena morta su una spiaggia (Getty Images)

Ormai lo dovremmo sapere. Trattare il mondo come un “rifiuto” equivale a riprenderlo come un rifiuto stesso. E scriverlo non è certamente una gran cosa da fare. Negli ultimi giorni, a preoccupare i veterinari, ci sarebbe anche la nascita di uno strano virus. Che poi tanto strano non è: quello del morbillo dei cetacei. Un “mostro” che era nato già in precedenza, durante varie epidemie succedutesi tra il 1990 e il 2008.

Ora sembra riemergere, come, purtroppo, riemergono i corpi senza vita di questi cetacei ammassati in reti abbandonate o immessi nel materiale tossico “per eccellenza”: la plastica, con annesse bustine, teli usati per l’agricoltura. Cinque dei sei capodogli spiaggiati nell’estate 2019 sono risultati positivi al virus. Quest’ultimo inoltre sta facendo il “salto di specie” (come il Sars-CoV-2), arrivando a lontre di fiume e foche. Occorre un massiccio intervento per contenere ed eliminare una situazione che potrebbe peggiorare nel corso dei giorni e dei mesi.

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