Orietta Berti e l’orrore subito: raccontato in diretta a Verissimo

Orietta Berti torna a parlare all’interno di un contenitore televisivo: il programma Verissimo. A microfoni accesi racconta l’orrore subito.

Quando parliamo di personaggi famosi non sempre narriamo buone notizie. Alcune volte, anzi, molto spesso, siamo abituati a vederli come icone o miti da idolatrare ed emulare.

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Orietta Berti durante un’esibizione canora (Getty Images)

Ma anche loro hanno un cuore e un’anima che spesso, in periodi molto bassi e bui, vanno in frantumi. Se poi l’odio regna da padrone rischiamo anche di “giocarceli per sempre”.  Quest’oggi parliamo di una cantante, sul piccolo schermo e sui palcoscenici, presente da sempre: Orietta Berti. Tra le sue doti canore e le vari comparse nei programmi televisivi, soprattutto quelli del fine settimana, Orietta è diventata, con il passare degli anni, un personaggio più che noto. Ultimamente, però, ha avuto da ridire anche lei. Uno sfogo che, più sul “ridire” o il lamento generalista, ha preso di mira un periodo davvero intenso di molti anni addietro.

“Sembra che avessi la pesta, momento delicato”: Orietta Berti attacca i giornalisti

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Orietta Berti (Getty Images)

Dobbiamo tornare indietro con gli anni, e farlo di gran lunga. Ma andiamo con ordine. Tra gli ospiti dell’ultima puntata di Verissimo, andata in onda sabato 3 ottobre e condotta da Silvia Toffanin, c’è Orietta Berti. La cantante italiana inizia una normale e tranquilla intervista, poi lo sfogo. A metà dibattito si parla degli anni ’60, soprattutto del 1967, nel periodo di uno dei tanti Festival di Sanremo. La Berti, con Luigi Tenco appena morto, andò Festival della musica italiana con la canzone Io tu e le rose: “La gente dell’ambiente mi salutava a malapena, sembrava che avessi la peste. Non fu affatto un momento facile per  me. I giornalisti non volevano mai fare un articolo su di me. In fondo la colpa era stata anche la loro perché erano in giuria e potevano scegliere la canzone di Tenco”.

Orietta si sentì messa da parte da tutti e in diversi ambienti che poco prima la esaltavano, o per usare termini meno forti, la “ospitavano” molto volentieri. Alla fine, però, qualcuno l’ha salvata: “Se sono uscita da quel brutto periodo è solo grazio a mio marito, che mi è stato vicino e mi ha donato la forza per venirne fuori. Un grazie che va interamente e solamente a lui”.

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