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Riapertura scuole, la presa di posizione dei presidi complica tutto

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Antonio

Continua a tenere banco la questione sulla riapertura delle scuole. La presa di posizione dei presidi potrebbe far slittare la riapertura

Una classe scolastica (Getty Images)

E’ intervenuto sulla questione riapertura scuole il presidente dell’Associazione nazionale presidi. Secondo Mario Rusconi nella Regione Lazio non ci sarebbero i presupposti per una riapertura entro il 7 gennaio, sia dal punto di vista delle misure di sicurezza che dei trasporti. Niente scuola dunque se prima non si faranno i conti con ordine pubblico, linee guida del Cts, organizzazione su trasporti e orari di inizio lezioni. Rusconi ha inoltre sottolineato come sia lui che gli altri membri dell’associazione dei presidi siano a favore di un ritorno tra i banchi, a discapito della Dad.

Anche Alessio D’Amato ha voluto lanciare un appello. Secondo l’assessore romano le superiori non potranno tornare a scuola nella capitale (e in tutta la Regione) visto che il Lazio non è stato ancora in grado di stilare un piano consono. Al nord invece, sempre secondo il presidente dell’Anp, l’organizzazione è stata resa possibile da un piano orari trasporti in armonia con uffici, negozi e aziende.

Riapertura scuole, D’Amato: “Impensabile riaprire il 7 gennaio”

alunni con la mascherine a scuola (Gettyimages)

Senza un piano su trasporti, sanità e ordine pubblico, non riapriranno le scuole nel Lazio. Ad affermarlo è Mario Rusconi, presidente dell’associazione nazionale presidi. Secondo Rusconi, nel Lazio le scuole non riapriranno. Lo ha dichiarato recentemente all’adkronos.

Secondo l’assessore alla sanità della Regione Lazio, D’Amato, anche i dati in crescita dovrebbero far slittare le riaperture delle scuole. Oltre al Lazio, che ieri ha visto un incremento di 2000 positivi, la situazione è delicata in tutto il resto d’Italia secondo il politico, che non fa paragoni con la situazione di settembre: “Dopo l’estate – afferma – avevamo 300 positivi, oggi più di 2000”. Continua a mostrare perplessità l’assessore: “Dobbiamo far fronte a un’enorme campagne di vaccinazioni – conclude – impensabile aprire il 7 gennaio“.

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