Messi, le clausole più assurde nel contratto col Barcellona

In casa Barcellona, ma non solo, continua a tenere banco la questione legata al contratto di Messi. Mezzo miliardo di euro in 4 anni, ora spuntano “strane” clausole.

Caso Messi, sempre più lontano dal Barcellona: niente allenamenti
Il numero 10 del Barcellona Leo Messi – Getty Images

Da qualche giorno a questa parte in casa Barcellona, ma non solamente, si continua a parlare del contratto di Leo Messi. Un accordo firmato 4 anni fa e che scadrà tra pochi mesi che alla Pulce, fino a oggi, è valso circa mezzo miliardo di euro tra parte fissa e bonus vari. El Mundo, quotidiano di Madrid, domenica scorsa in prima pagina ha spiattellato l’enorme cifra che il Barcellona ha versato nelle casse della Pulce con l’ultimo quadriennale. 554 milioni lordi in 4 anni, di cui circa il 90% è entrato nelle tasche del numero 10 argentino.

Il tutto pochi giorni dopo la comunicazione, da parte del club catalano, di un buco in bilancio di oltre un miliardo di euro. In tanti, insomma, hanno indicato l’esoso contratto di Messi come uno dei motivi del rosso della società blaugrana. In tanti, prendendo le parti del Barcellona, hanno evidenziato come allo stesso tempo, e nello stesso lasso di tempo, gli introiti del Barça grazie a Messi (tra contratti di sponsor, vendita magliette, biglietti e altri) siano stati superiori alla cifra in uscita prevista dal contratto. Il caso, però, rimane.

E ora spuntano anche nuovi “retroscena” del contratto stesso, come per esempio una serie di clausole decisamente particolari che la Pulce ha dovuto firmare e rispettare.

Contratto Messi: niente moto d’acqua, imparare il catalano

Tra le clausole previste nel faraonico contratto di Messi ci sono quelle che prevedono l’impossibilità, o meglio il divieto, di utilizzare moto d’acqua (o altri mezzi potenzialmente pericolosi per l’incolumità fisica), di imparare il catalano e di dover presenziare alle iniziative pubbliche del club.  Se da una parte è confermato il “bonus fedeltà” di quasi 40 milioni di euro che ogni anno il Barcellona elargisce a Messi, dall’altra troviamo la firma a obblighi decisamente inconsueti.

In caso di secessione della Catalogna (e quindi anche di Barcellona) dalla Spagna Messi si sarebbe potuto svincolare dal club, poiché non avrebbe più partecipare alla Liga. Allo stesso modo però il calciatore è stato obbligato anche a imparare il catalano, per potersi integrare nella società locale.

Nessuno sgarro, infine, fuori dal campo: Messi ha dovuto sempre rispettare uno stile di vita appropriato alla sua immagine e a quella del club.

 

 

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