Massimo Galli, il triste annuncio sulla carriera: “Fino alla fine”

Massimo Galli, medico, infettivologo, da sempre in prima linea per la lotta al coronavirus, dà il “triste” annuncio sulla sua carriera. Ma non intende mollare.

Massimo Galli Fine Carriera Bianca Berlinguer
Bianca Berlinguer, conduttrice del programma Cartabianca (Getty Images)

Nell’ultimo periodo è tornato il dibattito sul lockdown generale, esteso a tutto il Paese. A preoccupare, come ormai si sa bene, sono alcune delle varianti del Covid-19 che hanno preso forma in varie parti del mondo. Su quest’ultime non si hanno dati chiari, come del resto non li si hanno quando si affrontano continue mutazioni di un virus letale come lo è stato, e continua a esserlo, quello del coronavirus.

Durante tutto l’anno pandemico, ormai già passato (siamo entrati nel secondo), sono saliti alla ribalta molti medici. Alcuni con un parere più morbido, altri con interventi più duri, sempre a tutela dell’interesse del cittadino e dell’intera comunità.

Uno di questi è Massimo Galli, infettivologo e direttore/responsabile di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano. Nell’intervista all’interno del programma Cartabianca, in onda su Rai 3 e condotto da Bianca Berlinguer, si è lasciato andare sul suo futuro. Una carriera ormai alle battute finali, ma con un lavoro da compire fino all’ultimo giorno. Il motto è sempre lo stesso: non mollare mai, sul campo fino all’ultimo respiro, processo più che fondamentale di questi tempi.

Massimo Galli annuncia la chiusura della carriera: stoccata a giornali e politici

Massimo Galli Fine Carriera
Il primario di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli (Getty Images)

L’annuncio è arrivato durante l’ultima diretta televisiva di Cartabianca. Lo ha detto esplicitamente davanti a Bianca Berlinguer. Massimo Galli si ritira dalla carriera da medico il 31 ottobre 2021. Per lui, nel corso del tempo, un grande impegno nel campo delle malattie infettive.

Proprio su questo argomento non ha mancato la stoccata a politici e giornali che hanno provato a etichettarlo come catastrofista o uccello del malaugurio. Lui, ora, risponde a tono: “Farò il mio dovere fino a 31 ottobre. Non intendo mollare e lotterò sul campo. Poi andrò in pensione. Ho vissuto l’Aids e ho visto morire tante persone. Mai come questa volta, però, ho visto persone combattere per trovare un filo d’aria. Vorrei vedere politici e giornali che mi attaccano continuamente nelle loro situazioni. Poi ne riparliamo”.

Ma a parlare è sempre lui, con voce determinata e tono acceso, come qualcuno che ha visto più di una sola morte in faccia: “Finché non avremo la capacità morale di affrontare certi tempi e periodi storici come questo caratterizzato dalla pandemia, non andremo da nessuna parte. Le varianti sono arrivate. Io non mi auguro il peggio, cerco solo di tutelare la salute di tutti, che è cosa ben diversa”.

 

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