Covid, Ilaria Capua dice la sua sull’epidemia: “Le cose non vanno come dovrebbero”

La Professoressa Ilaria Capua torna a parlare di Covid su La7 a “dimartedì”. Nella scorsa puntata la virologa ha affermato che le cose non stanno andando come dovrebbero 

giovanni floris
Giovanni Floris conduttore di “dimartedì” (screenshot video da La7)

La Professoressa Ilaria Capua è spesso ospite della trasmissione di approfondimento condotta da Giovanni Floris “dimartedì”, in onda appunto ogni martedì su la 7 in prima serata.

Nel corso della pandemia Covid-19 la scienziata ha spesso reso i telespettatori edotti con riferimento agli aspetti più tecnici, dando anche importanti opinioni sulla gestione dell’epidemia di Coronavirus. La virologa è infatti un personaggio autorevolissimo del settore.

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Covid, le parole di Ilaria Capua a “dimartedì”

Professoressa Ilaria Capua
La Professoressa Ilaria Capua nello studio di “dimartedì” (screenshot video da La7)

La Professoressa ha affermato che le cose non stanno andando come dovrebbero nella gestione dell’epidemia. La colpa sarebbe della mancata somministrazione del vaccino ad alcune categorie di persone: “Sono mortificata nel dire che le cose non vanno come dovrebbero andare. Si sono vaccinate le persone sbagliate, il vaccino non è arrivato pienamente laddove doveva arrivare. È come se di fronte a una recrudescenza del morbillo si vaccinassero gli adulti“.

La virologa ha inoltre parlato delle imminenti riaperture del 26 aprile: “Il rischio si può calcolare se si hanno i dati. L’approccio di Draghi– spiega la scienziata- è quello di vedere come si muovono i dati, che però devono essere reali. Come si può fare una previsione se i dati non sono reali, come quelli sulla mortalità e sui contagi?“.

Con riferimento all’apertura dei locali solo all’aperto, la Prof.ssa Capua ne ribadisce la necessità: “Abbiamo dati scientifici che dimostrano che il virus rimane nell’aria, come il fumo di sigaretta che viene emesso da un fumatore– dice la virologa- in un luogo chiuso e che rimane a mezz’aria. Questo vale soprattutto per alcuni soggetti, i cosiddetti “super-diffusori”, che eliminano grandi quantitativi di virus. Se questi soggetti si trovano senza mascherina in un luogo chiuso, producono l’effetto “fumo di sigaretta’” se non si arieggia il locale. Quindi, tutto il ragionamento sui tavolini all’aperto ha senso“.

 

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