Bungle Bungle, il motore di ricerca del Bunga Bunga

A cavallo fra i pasticci combinati dal nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e la mania di storpiare nomi e/o loghi registrati nasce Bungle Bungle, il motore di ricerca che emulando il nome di Google, trova in Bungle.it il dominio ideale per la sua traduzione inglese di Bunga Bunga (bungle fra l’altro in lingua inglese sta proprio per pasticcio).

In rete a partire dal 12 febbraio, Bungle.it si prende gioco del premier e del Rubygate senza però rendersi colpevole di accuse diffamanti nei confronti di nessuno e anzi, punta proprio sull’ironia e sui giochi di parole per prendersi burla in modo leggero del caso che la stampa italiana ha letteralmente spiattellatto sui tavoli di mezzo pianeta ridicolizzando per intero il nostro paese.

Curiosissima la homepage di Bungle Bungle che, ricalcando pienamente lo stile di Google, dal quale copia lo stile minimale e i colori del logo, presenta fra l’altro una funzione simil clone del famosissimo “Mi sento fortunato” del motore di Mountain View la cui utilità ancor oggi è di dubbio valore. Ebbene, al posto di questo, Bungle.it presenta la dicitura “Mi sento intercettato” con chiari riferimenti ai gossip politici più insistenti della storia della repubblica italiana.

Inutile aggiungere che la fortuna immediata dello strano motore di ricerca è data principalmente dal passaparola di Facebook, sul quale ben 19.889 persone hanno dato la loro preferenza cliccando sul bottone “Mi piace” e facendolo quindi conoscere a tutti i propri amici, in un’orgia di divertimento assicurato, proprio in perfetto stile italiano.

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