BCE, avanti con moderazione salariale

Monito dalla Banca Centrale Europea sulla politica salariale da adottare nei Paesi dell’Eurozona. Il Presidente della BCE, Jean-Claude Trichet, ha consigliato fortemente agli stati membri di evitare l’errore di aumentare i salari, quale risposta all’aumento dei prezzi del petrolio e delle materie prime. Se su queste ultime, dice il governatore centrale, gli stati nulla possono, invece, bisogna intervenire per evitare che l’aumento dei prezzi delle commodities si ripercuota sui salari. Sarebbe l’ennesimo errore, sostiene, con conseguenze negative sull’economia, in particolare, sulla lotta alla disoccupazione.

Il monito di Trichet arriva in seguito alle tensioni sui mercati delle materie prime, anche dovute al clima di subbuglio nel mondo arabo, che rende difficili le previsioni soprattutto sui livelli di greggio estratti in futuro.

L’esempio poi dei tedeschi, la cui locomotiva è cresciuta del 3,6% nel 2010, crescita in buona parte dovuta alla politica di moderazione salariale adottata dalle imprese, che ha rilanciato la produttività e la competitività della Germania sui mercati internazionali, funge ancora più da modello, sebbene Trichet non lo abbia espressamente richiamato nel suo ultimo intervento.

Altro avviso di Francoforte riguarda la lotta al debito, che non è un’0ssessione, bensì una necessità, dicono dalla BCE. In particolare, si caldeggiano politiche restrittive sul piano fiscale a Lisbona, affinchè tenga conto degli impegni assunti; ma lo stesso, dice il governatore, vale per tutti gli altri.

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