Spiaggiamento di massa, eutanasia per 47 balene in Nuova Zelanda

Uno spiaggiamento davvero impressionante quello registrao in queste ore in Nuova Zelanda sul litorale remoto di Stewart Island e scoperto da alcuni escursionisti. Ammonta a 107 il numero di balene globicefale decedute dopo essersi arenate in massa sulla spiaggia dell’isola. Tra queste 47 sarebbero state ancora in vita al momento del ritrovamento, ma non c’era alcuna possibilità di poterle riportare al largo in quella situazione. Per loro, i ranger hanno dunque dovuto optatare per l’eutanasia sul posto.

“Eravamo consapevoli che per tentare di rimetterle in mare saremmo dovuti intervenire per lo meno 10 o 12 ore prima” ha spiegato un portavoce del ministero della Protezione ambientale neozelandese. “E che, dato il caldo di quelle ore, molte sarebbero morte a breve sulla spiaggia”. Sulla baia di fronte alla spiaggia, inoltre, si stava abbattendo una tempesta rendendo anche il tentativo disperato di salvarle troppo pericoloso per i volontari e il personale impiegato.

Le balene globicefale, lunghe fino a 6 metri, sono molto comuni nelle acque della Nuova Zelanda, e lo sono anche gli spiaggiamenti di massa – anche se non sempre così numerosi. All’inizio di febbraio sono morte in 14 arenate sulla spiaggia della città turistica di Nelson e altre 24 sono decedute in agosto a Cape Reinga, nell’estremo Nord del Paese. Gli scienziati non hanno una risposta certa sul perché di questo comportamento: potrebbe essere dovuto a delle interferenze dei “sonar” oppure potrebbe accadere quando un membro malato del branco si stacca e le altre lo seguono.

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