Internet in soccorso del Giappone

Il Giappone sta attraversando una delle pagine più tragiche della sua storia. Nemmeno la sua proverbiale tecnologia è riuscita ad impedire la forza della natura che si è scatenata prima con il terremoto e poi con lo tsunami. Ma la tecnologia si sta rivelando d’aiuto per quanto riguarda la ricerca dei dispersi.

Infatti, se da una parte Google ha messo a disposizione un servizio per cercare i propri parenti ed amici, dall’ altra parte è stata l’ alta qualità delle strutture tecnologiche giapponesi, che hanno consentito alle infrastrutture tecnologiche di garantire la comunicazione anche dopo eventi catastrofici come quelli accaduti pochi giorni fa.

Certo, i danni alle infrastrutture ci sono stati, infatti per quanto riguarda i cavi sottomarini che collegano il Giappone agli altri continenti, la maggior parte di essi hanno retto, e solo alcuni sono stati tranciati. Ci sono stati problemi anche per quanto riguarda il sistema di cavi Pacnet (un’interruzione), mentre il complesso di Pacifing Crossing non da più segni di funzionamento. Nonostante questi problemi le linee di comunicazione funzionano ancora.

Le infrastrutture giapponesi (progettate per sopravvivere anche ad un conflitto nucleare) stanno resistendo e grazie a questo, i giapponesi possono avvalersi della tecnologia per mettersi in comunicazione con parenti e amici o per cercare i dispersi tramite servizi come quelli offerti da Google.

Ricordiamo, proprio il servizio di Google: Person Finder dove i sopravvissuti che riescono ad accedere ad Internet possono comunicare la loro posizione, mentre gli amici possono cercare informazioni sui dispersi attraverso il sito in questione.

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