Juventus, Pepe: “Sono sereno se mi parlate del mio futuro”

Acquistato dall’Udinese nella precedente sessione di calciomercato estivo, Simone Pepe, nonostante il trend negativo di risultati che ha caratterizzato le prestazioni della Juve di quest’anno, è stato uno dei giocatori di miglior rendimento della squadra bianconera.

C’è da notare che Pepe è stato acquistato in prestito con diritto di riscatto, quindi la sua permanenza alla Juventus è sì probabile, ma non certa.

Queste le parole dell’ala della Nazionale: No, non mi sono sentito osservato, perché in campo do tutto quello che ho. Poi, starà a chi deve esprimere un giudizio, a chi fa il mercato della Juve, decidere se Pepe può restare alla Juve o no. Io non parlo di futuro, quando mancano ancora nove partite. Vediamo, a fine anno se ne parlerà. Io sono molto sereno e cerco di dare sempre il massimo in campo.

Simone Pepe ha, però, anche risposto ai quesiti posti dai microfoni di Sky Sport 24 circa la stagione in generale, nonché della sua esperienza nel club torinese:

Sentite un po’ la delusione dei tifosi per una stagione che “poteva essere”, ma “non è stata”?
I tifosi sono delusi, questo è normale. Sapevamo dall’inizio che eravamo una squadra in ricostruzione, poi con il passare del tempo abbiamo fatto benissimo fino alla sosta natalizia, per cui magari qualche tifoso ha un po’ sognato che la Juve potesse diventare grande da quest’anno, però noi eravamo partiti con l’obiettivo di ricostruire. Penso che comunque, da qui a fine anno, dobbiamo fare il massimo, poi si vedrà, alla fine si tireranno le somme.

Ti dispiace che questa tua stagione positiva sia coincisa con una stagione che fino adesso non lo è per la Juventus?
Nel calcio è facile cambiare i verdetti: basta fare dieci partite alla grande, tutta la squadra, e cambia il verdetto anche sulla stagione del singolo.

Il fatto di doversi adattare a diversi ruoli, può aver influito sul turo rendimento?
No, adattarsi a tanti ruoli, penso sia un pregio di un calciatore. Poi, ci sono stati tanti infortuni, c’è stato bisogno di un giocatore che si adattava, il mister mi ha chiesto di adattarmi una volta a terzino, una volta a centrocampista, una volta da attaccante, ma questo fa parte del gioco e siamo tutti a disposizione. Lo ha detto, come poteva chiederlo ad un mio compagno.

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