Cina, crescita 2011 tra 9-9,5%

Non sembra rallentare la crescita cinese nel 2011, nonostante il target fissato dal governo di Pechino per il prossimi quinquennio resti al 7% annuo. Il dragone asiatico quest’anno dovrebbe espandersi a un tasso compreso tra il 9 e il 9,5%, in linea con la crescita degli anni precedenti.

Lo prevede un rapporto della Cesif, la fondazione italo-cinese, presentato nella sede milanese di Assolombardia.

E così anche per quest’anno ci si attende una forte crescita delle esportazioni, anche oltre il 10% sul 2009, portando il valore complessivo dell’export ai livelli record.

Il tasso di inflazione dovrebbe però crescere dalla media del 3,3% del 2010. Già a febbraio l’indice dei prezzi segnava un +4,9% su base annua, tanto che il governo si è detto pronto a sacrificare qualche decimale di crescita, pur di ottenere una crescita dei prezzi sotto controllo.

La People’s Bank of China, l’istituto centrale di Pechino, ha alzato già ripetutamente i tassi dall’ottobre scorso e alzato il tasso di riserva obbligatorio per le banche, al fine di contenere la crescita della liquidità. Lo stesso esecutivo ha confermato che avvierà una politica di parziale rivalutazione del cambio, contribuendo così alla stabilizzazione dei flussi in entrata di capitali. Ma difficile che ciò avverrà in modo significativo, per cui il nuovo gigante asiatico dovrà fare i conti forse a lungo con un’inflazione più alta del dovuto.

 

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