Bini Smaghi (BCE), attenti a squilibri globali

Il rappresentante italiano al board della BCE, Lorenzo Bini Smaghi, ha lanciato l’ennesimo allarme sugli squilibri globali, che potrebbero gravare anche sulla ripresa europea negli anni futuri. Per questo, il banchiere si è detto convinto che bisognerà continuare a essere vigili, per evitare che la finanza globale non sia sostenuto dalle banche centrali.

Il monito di Bini Smaghi giunge dopo interventi molto simili del banchiere centrale italiano Mario Draghi, governatore di Bankitalia, il quale ha aperto poche settimane fà il forum del G20 a Parigi, proprio partendo dagli squilibri globali, che a suo avviso minacciano l’economia globale e che provengono da più parti. 

Senza fare riferimenti espliciti, Mario Draghi ha messo sotto accusa i bassi tassi di interesse che alcune banche centrali innaturalmente mantengono, oltre a una bilancia commerciale squilibrata e un tasso di cambio spesso artificosamente basso, per consentire una politica competitiva sulle esportazioni.

E’ evidente che i riferimenti principali riguardassero gli USA e la Cina, i due giganti economici, che poggiano la loro crescita su meccanismi anti-capitalistici, di interventismo delle banche centrali in economia.

Il fatto che le parole di Draghi siano state evocate dal banchiere della BCE è un chiaro segno di una sintonia tra i rappresentanti dell’istituto di Francoforte e il governatore italiano, che si avvicina così sempre più alla più alta poltrona della BCE, che rimarrà vuota a fine anno.

 

 

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