Standard & Poor’s taglia rating Portogallo e Grecia

Ancora un altro declassamento ha colpito il Portogallo e la Grecia, e questa volta il downgrade giunge per mano di Standard & Poor’s, che ha tagliato il rating lusitano da BBB a BBB- e quello greco a BB-, portando quest’ultimo a una valutazione “junk”, spazzatura.

La mannaia abbattutasi su Lisbona non è inattesa, dato che la scorsa settimana il Paese non è stato in grado di approvare in Parlamento un piano di austerità, con previsione di risparmi di spesa, per tendere al rapporto del 3% tra deficit e pil. In conseguenza di tale mancata approvazione, il governo di Socrates si è dimesso e il Portogallo sembra essere entrato in una fase di assoluta confusione, con il rischio che il clima pre-elettorale aggravi la situazione delle casse dello stato.

L’outlook rimane negativo sia su Lisbona che su Atene, a causa dei scarsi livelli di crescita della produttività, che inibiscono la ripresa strutturale dell’economia in questi due stati.

E le previsioni sull’economia portoghese diventano sempre più fosche: il pil nel 2011 dovrebbe continuare a scendere dell’1,4%, in rialzo dalla precedente stima di -1,3%.

E dal Brasile giunge a Lisbona uno schiaffo morale, camuffato da atto di solidarietà. L’ex colonia lusitana è disposta ad aiutare finanziariamente il Portogallo, così come in passato il Portogallo ha fatto con il Brasile, ha detto la Presidente Dilma Roussef.

Difficile che il Portogallo accetti volontariamente aiuti brasiliani, realisticamente dovrà ingoiare il boccone amaro di un soccorso da Bruxelles, e la Germania non ha intenzione di fare sconti.

 

 

Impostazioni privacy