Premiata Genova Brucia di Simone Cristicchi

Simone CristicchiIl brano di Simone Cristicchi ha ricevuto un importante riconoscimento: si tratta infatti della canzone che ha ricevuto il Premio Amnesy Italia 2011, istituito nel 2003 da Amnesty International per valorizzare canzoni che trattano temi riguardanti i diritti umani. Cristicchi vanta illustri antecedenti: nel 2010 il premio è stato vinto da Carmen Consoli con il brano Mio Zio, nel 2009 da Vinicio Capossela con il brano Lettere Di Soldati, nel 2005 dai Modena City Ramblers con il brano Ebano, nel 2003 da Daniele Silvestri con il brano Il Mio Nemico. Il cantautore si è dichiarato onorato di essere stato scelto, affermando: “Il prestigio del premio contribuisce enormemente a valorizzare il brano rendendolo strumento di memoria per non dimenticare una delle pagine più vergognose e oscure del nostro Paese. Genova è anche una ferita ancora aperta per chiunque pretenda, in questo piccolo Paese, verità e giustizia”. Il cantautore ha poi proseguito: “Ho scritto Genova Brucia con lo scopo di raccontare la verità su ciò che è accaduto al G8 del 2001. Voglio dedicare il premio ad Heidi e Giuliano Giuliani, i genitori di Carlo Giuliani, a Don Andrea Gallo e a tutti i ragazzi che erano a Genova nel 2001 e anche a quelli che oggi lottano per la difesa dei diritti umani”. La consegna del premio avverrà il prossimo 24 luglio a Villadose, in provincia di Rovigo, durante la XIV edizione del concorso Voci Per La Libertà – Una Canzone Per Amnesty che si terrà dal 21 al 25 luglio.

 

 

A spiegare la scelta del brano è intervenuta Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International: ” ‘Genova brucia’ non solo è un bel brano di un autore sensibile ai diritti umani. Nel decennale del G8 di Genova del 2001, ci aiuta anche a non dimenticare le violazioni dei diritti umani che lì si verificarono, a ricordare l’impegno e il coraggio con cui le vittime e i loro familiari hanno cercato per lunghi anni verità e giustizia e a tenere alta l’attenzione affinché fatti del genere non si verifichino più”.

Simone Cristicchi

 

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