Lutto nella fotografia, è morto il fotografo Miroslav Tichy

Miroslav Tichy il celebre fotografo cecoslovacco si è spento all’età di 84 anni, il mondo della fotografia lo ricorda per il modo anticonformista con il quale l’artista osò sfidare ai tempi del comunismo l’era del tempo scattando fotografie e ritraendo immagini da sotto il cappotto. Tichy, inoltre fu conosciuto per la bizzarria personale con la quale creava le sue stesse macchine fotografiche.  Per le sue idee e per il modo che caratterizzavano la sua persona, il fotografo era considerato dalla Repubblica Cecoslovacca, un dissidente del tempo e un disadattato, proprio per questo visse quasi tutta la sua vita con emarginazione ed esclusione dai vari livelli sociali del tempo.

In effetti, questo fotografo, che nacque come pittore, trovò il successo in tarda età quando ormai era quasi ottantenne. Miroslav Tichy nacque nel lontano 1926, e fu grazie all’interessamento di un curatore locale del settore, Harold Szeemann, decise di includere in una mostra fotografica anche le opere dell’artista, l’evento fu: La Biennale di Siviglia del 2004.

Dopo questo evento che vinse il premio New Discovery Award, finalmente il mondo ebbe modo di conoscere l’arte di quest’artista. Arrivò così il suo personale momento, quando presentò le sue opere all’ICP, ossia International Center of Photography di N.Y., era  il 4 marzo 2010. Questa mostra includeva inoltre a 100 fotografie dell’artista anche le sue personalissime fotocamere che si costruiva da solo, con accessori e attrezzature di recupero vari.

Le fotografie del fotografo, rappresentano maggiormente immagini di uomini e donne, in giro per strada o nei luoghi pubblici, che spesso erano loro stessi ignari di essere oggetti protagonisti delle sue fotografie. Spesso le sue fotografie sono state definite, opere da autodidatta, ma in effetti, lo studio della sua arte, ha rivelato che le immagini ritratte non erano buttate lì per caso, ma soggette ad un occhio attento e curato, come era quello dell’artista.

La sua vita è stata resa difficile a causa di una malattia mentale che spesso lo costringeva a rimanere ricoverato in alcuni istituti specifici per diverso tempo. Questo creava un certo restio nei confronti delle sue opere, che a causa dei suoi atteggiamenti era in contrasto con il regime del tempo.

Le sue fotografie rappresentano per lo più momenti della normale routine quotidiana, ma in esse c’è sempre stato un qualcosa di magico e fantasioso da renderle fantastiche e quasi irreali.

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