Passera, Italia segua esempio della Germania

L’ad di Intesa-Sanpaolo, Corrado Passera, occupato, in queste settimane, con l’operazione delicatissima del caso Parmalat, facendo da regia per una possibile contro-scalata nazionale sul gruppo di Collecchio, si è concesso un’intervista al quotidiano economico tedesco “Handelsblatt”, in cui ha voluto esprimere il suo parere sulla situazione economica dell’Italia, anche attraverso un confronto con quella tedesca.

Passera ha lodato la capacità della Germania di superare in poco più di un quindicennio il dualismo tra est ed ovest, creatosi con la suddivisione della Germania in due stati, dopo la fine della seconda guerra mondiale; divisione finita solo con la caduta del muro di Berlino, alla fine del 1989.

Eppure, dopo così pochi anni, le vistose differenze tra i due ex stati si sono di gran lunga ridotte, tanto che da un punto di vista economico si può parlare, oramai, di una relatà unica. Passera, però, sottolinea come questo non sia avvenuto, invece, in Italia, con una differenza tra Nord e Sud che non accenna a diminuire, nonostante l’unificazione di ben 150 anni fà.

Secondo Passera, la ragione di tale divergenza tra il caso italiano e quello tedesco sta nel diverso vocabolario (e conseguenti atti) tra italiani e tedeschi: concorrenza, meritocrazia, uguaglianza nelle condizioni di partenza, dice l’ad Intesa, dovrebbe fare maggiormente parte della politica italiana, così come è avvenuto per la Germania.

Passera ricorda come i tedeschi siano usciti dalla crisi, non solo prima dell’Italia, ma persino con un tasso di disoccupazione più basso di quello che aveva prima della crisi. Al contrario, rimarca, l’Italia recupererà la ricchezza persa solo nel 2016, con un numero di posti di lavoro persi, pari a 600 mila, oltre a quanti non hanno più cercato lavoro, per le misure assistenziali prese, durante la crisi.

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