Libia, si spacca il PD e maggioranza torna unita

Sono quattro le mozioni sull’intervento italiano in Libia, che oggi la Camera sarà chiamata a votare: 3 provengono dalle fila delle opposizioni (Pd, Terzo Polo e Idv), mentre una è quella presentata dalla Lega, su cui convergeranno i voti degli altri due partiti della coalizione di maggioranza, a sostegno del governo, Pdl e Responsabili. Sulla mozione della Lega fino a ieri vi sono state limature per giungere a un testo condiviso che evitasse una frattura rovinosa dentro la maggioranza, con inevitabili ripercussioni sulla tenuta del governo. Il punto più importante su cui si è discusso e trovato un accordo riguarda la scadenza delle operazioni di bombardamento, che la Lega ha voluto e ottenuto che fossero a tempo determinato e prefissato e, come garantisce il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, tale data ultimativa sarà discussa e concordata con gli alleati della Nato. E dalle opposizioni si levano voci di critiche da quanti nel Terzo Polo e dal Pd accusano la maggioranza di avere raggiunto un accordo di facciata, che compromette ancor di più l’immagine dell’Italia verso gli alleati.

E se dal Terzo Polo si parla di sceneggiata del governo e di Bossi, sottolineando come le posizioni dure di Bossi fossero dettate solo dal desiderio di fare il pieno alle prossime amministrative, si apre un caso proprio nel Pd, che definisce la propria posizione quale responsabile e di governo. Ben undici deputati democratici hanno preso carta e penna e hanno scritto alla segreteria del partito, comunicando la propria volontà di non votare la mozione del Pd, in quanto pacifisti, contrari all’intervento armato in uno stato straniero.

Divisioni che vengono sottolineate dal capogruppo alla Camera dei Deputati per il Popolo della Libertà, Fabrizio Cicchitto, il quale afferma che se la sinistra fosse stata al governo, oggi avrebbe più posizioni: quella del Pd, quella dell’Idv, più le posizioni della minoranza Pd.

Lo stesso Cicchitto poi affronta il problema della scadenza temporale della missione, che è un fatto politico. E sulla visita che oggi il Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, farà in Italia, Cicchitto conferma che si parlerà con i rappresentanti del governo USA per affrontare la questione della missione in Libia, che deve tenere conto di vincoli di bilancio e della nostra sovranità nazionale.

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