Si aggrava drammaticamente il caso greco, con voci molto insistenti, che ieri davano la Grecia prossima a uscire dall’euro, ritornando al dracma, la vecchia valuta di Atene. Tali rumors sono stati smentiti categoricamente dallo stesso governo ellenico, che per bocca del suo premier, il socialista George Papandreou, ha negato nel modo più assoluto che sia anche solo un’ipotesi.
Stesse smentite dalla Francia, mentre in Germania, il quotidiano “Der Spiegel online” continua a confermare la voce, per cui Atene starebbe abbandonando l’Eurozona.
Si ritorna ai momenti drammatici di un anno fa esatto, quando si temeva la fine dell’euro e il caos dell’economia europea. Poi i fatti sono andati diversamente e la moneta unica si è rafforzata negli ultimi mesi, fino a sfiorare quota 1,50 contro il dollaro. Eppure, ieri, la notizia sulla Grecia ha fatto perdere parecchio terreno alla valuta europea, che è scesa fino a 1,4350 contro il biglietto verde, un deprezzamento che era impensabile fino a poche sedute fa.
E ripercussioni se ne sono avute anche sui titoli europei, soprattutto italiani e spagnoli, che hanno visto crescere il loro differenziale sui decennali tedeschi, portatosi rispettivamente a 162 punti base e 205 punti base.
Le smentite non basteranno a ristabilire un clima di fiducia attorno ai periferici e alla moneta unica. Il timore degli investitori è che queste voci altro non siano che il preludio dell’annuncio di un default greco, dalle conseguenze catastrofiche per tutta l’Eurozona.
Ma i tedeschi, che pure sono i più esposti con le loro banche verso Atene, sembrano ormai caldeggiare questa possibilità, non vedendo altra soluzione al caos di Atene, nè sarebbero disponibili a intervenire nuovamente a salvarli.





