Fallito sciopero Cgil, Camusso isolata non firma assunzione precari

E’ fallito clamorosamente lo sciopero generale, indetto dalla Cgil, per protestare contro il governo Berlusconi. L’astenzione dal lavoro, proclamata due giorni fa, ha registrato una partecipazione bassa in tutti i settori, confermando il flop di Camusso, che dopo avere rotto l’unità sindacale per l’ennesima volta, adesso deve fare i conti con una base che non la segue, se sono veri i numeri, per cui nella pubblica amministrazione, tanto per fare un esempio, avrebbe aderito allo sciopero solo il 13% dei lavoratori. Al contempo, Federmeccanica comunica che solo il 16% si sarebbe astenuto nelle sue aziende. Una brutta figura per il segretario confederale, che proprio con lo sciopero generale avrebbe voluto rilanciare l’immagine del suo sindacato, con un atto di forza verso gli altri sindacati, in funzione di un rafforzamento e un serramento delle proprie file.

Non solo non è andata così, ma anche da un punto di vista mediatico l’attenzione è stata scarsa, perchè scarsa è stata la partecipazione delle piazze, evidente nelle immagini in televisione.

C’è poi una polemica a distanza tra il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, e la stessa Cgil, dopo che il primo ha commentato stizzito lo sciopero generale, rimarcando che mentre gli altri urlano e fanno politica, poi non firmano gli accordi, come quello inserito nel Decreto Sviluppo, che garantisce l’assunzione di 67 mila precari nella scuola.

Insomma, il sindacato della Camusso sembra sempre più avere perso la bussola delle proprie azioni e ormai ragionerebbe come un movimento politico, arrivando persino a non partecipare ad accordi che in tutta evidenza avvantaggiano i lavoratori, solo per perseverare in un clima di scontro con l’esecutivo nazionale.

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