Violenze in Egitto, ne discute anche Strasburgo

Il Parlamento Europeo di Strasburgo ha inserito per oggi all’ordine del giorno il caso delle violenze religiose scoppiate in Egitto che hanno provocato, lo scorso venerdì, la morte di dodici persone e il ferimento di altre 230 circa nel quartiere di Imbaba, della capitale Il Cairo. Le violenze sono scoppiate ad opera di un gruppo di salafiti, una minoranza religiosa islamica ultra-ortodossa, che ha assaltato una chiesa cristiana dopo la diffusione di una notizia, poi rivelatasi falsa, secondo cui una donna sarebbe stata tenuta in ostaggio dentro l’edificio per evitare che si convertisse all’islam. Prima ancora dell’assalto contro i cristiani copti, che in Egitto rappresentano il 10% della popolazione, almeno 3000 salafiti erano scesi in strada dopo la preghiera del venerdì e si erano diretti davanti all’ambasciata americana per protestare contro l’uccisione di Osama bin Laden.

Il caso degli scontri religiosi è molto grave, perchè indizio di una situazione che vira verso il caos, o, più precisamente, verso un clima di crescente tensione tra mussulmani e altre minoranze religiose. In questo periodo, la minoranza salafita ha chiesto all’esercito, che temporaneamente gestisce il potere in attesa di fissare nuove elezioni democratiche, di risolvere la questione della poligamia. I salafiti, infatti, vogliono potere sposare legalmente più mogli, attenendosi strettamente alle scritture del Corano.

Le voci ufficiali dell’islam in Egitto hanno tutte condannato il clima di violenza in cui questo gruppo vorrebbero fare piombare l’Egitto, ma sta di fatto che la questione è molto più compromessa di quanto si creda. Si vocifera che dietro alle loro violenze ci siano i vecchi dirigenti dei servizi segreti legati al deposto Hosni Mubarak, che vorrebbero scatenare il caos nel Paese per fare rimpiangere il vecchio raìs. Altre voci, invece, sostengono che dietro ai salafiti ci sia la mano dell’Arabia Saudita, che vorrebbe utilizzarli per ottenere il controllo dello stato egiziano. Riad, infatti, è nelle mani di una monarchia assoluta di ispirazione wahabita, una corrente islamica ultra-tradizionalista che rifiuta qualsiasi compromesso con la modernità.

Preoccupano le ideologie che stanno dietro a questi gruppi, che ricalcano sostanzialmente il fanatismo e il programma di Al Qaida della creazione di un grande califfato in tutto il mondo arabo. Della gravità della situazione in Egitto si sono accorti persino nella dorata Strasburgo.

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