Il Terzo polo sbatte la porta in faccia al PD

Altro che sante alleanze contro Berlusconi: il Terzo Polo nel giro di due giorni ha dato picche al Partito Democratico, facendo intuire che non ci sta a fare la parte dell’utile idiota, anche se non mancano spaccature e accente interni molto diversi. Partiamo con Francesco Rutelli. Ridotto ormai ad essere il semplice ricordo di ciò che fu, a capo di un fantomatico partitino inesistente nei numeri e nei consensi (Api), l’ex leader della Margherita qualche giorno fa aveva chiarito che non sarebbe disposto ad alcuna alleanza elettorale con il Partito Democratico, se questo non sceglierà tra lui e Di Pietro. Quindi, mai Api starebbe in un’alleanza con l’Idv dell’ex magistrato, come più volte ha ribadito la stesso Casini. E tra lo zero e qualcosa è sempre meglio qualcosa, per cui impossibile che Bersani molli Di Pietro, per perdere voti e sposare un nullatenente come Rutelli, in termini di consensi. Ma subito dopo si apre un altro fronte, quello di D’Alema, che invitava due giorni fa i finiani di Futuro e Libertà a un’alleanza con il PD per battere Berlusconi.

All’invito generoso di Massimo D’Alema risponde a stretto giro Andrea Ronchi, esponente dell’ala più moderata e insofferente dei finiani, che manda a quel paese l’ex capo di Botteghe Oscure, sostenendo che Fli nasce per rifondare il centro-destra, non per buttarsi a sinistra. Gli fa eco il collega Alfredo Urso, il quale condivide il pensiero di Ronchi, ed entrambi considerano un ribaltone l’eventuale alleanza tra Fli e Pd.

Ma all’interno dello stesso Fli, l’ala più estremista e visceralmente anti-berlusconiana, guidata da Bocchino, si notano accenti diversi. Carmelo Briguglio, ad esempio, non si scandalizza dell’invito di D’Alema, dicendosi pronto a valutarlo, purchè si rispettino regole e condizioni.

Dal canto suo, D’Alema ribadisce la sensatezza della sua risposta, dato che ogni giorno Pd e Fli voterebbero insieme in Parlamento.

Dal Popolo della Libertà si commenta con ironia il tam tam su una possibile alleanza tra Fli e Pd, come afferma Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, per cui tale situazione sarebbe la prosecuzione naturale di quanto accaduto nei mesi scorsi. Ma che l’invito di D’Alema non sortisca l’effetto di una spaccatura ulteriore in Fli, con fuga di altri parlamentari moderati?

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