Fmi, da Grecia rischio contagio per l’Europa

Il Fondo Monetario Internazionale continua con le sue analisi sulla situazione globale europea, riconoscendo gli sforzi complessivi di risanamento dei conti pubblici, in miglioramento dal periodo di recessione, tuttavia, in fase di rallentamento. Ma ciò che preoccupa maggiormente il Fondo Monetario è il degrado dei conti di stati come Grecia, Portogallo e Irlanda, che rischiano di contagiare il resto dell’Europa, qualora la loro condizione dovesse sfuggire di mano.

In particolare, l’istituto di Washington si sofferma su Atene, escludendo l’ipotesi di una ristrutturazione del debito, così come anche la BCE. L’Fmi ricorda come ci sia ancora spazio per reperire fondi dalle privatizzazioni, che dovrebbero portare nelle casse vuote della Grecia 50 miliardi di euro. E questa cifra, secondo l’Fmi, sarebbe solo un quinto delle privatizzazioni potenziali che il governo di Papandreou potrebbe effettuare, stimate in un valore totale di circa 280 miliardi di euro.

Quindi, c’è un certo ottimismo sulla possibilità di potere evitare il peggio, sebbene da Washington si fà sapere che il monitoraggio dei conti sarà presto effettuato, per evitare che ci sia ad Atene un allentamento della tensione sui conti pubblici. E sul piano da 30 miliardi concesso lo scorso anno, il responsabile Caroline Atkinson dichiara di essere disponibile a valutare l’ipotesi di uno scadenzario diverso, ossia la possibilità di allungare il tempo previsto per il rimborso.

Sull’Eurozona, infine, grava la minaccia di un rallentamento della crescita, dopo gli ultimi dati sulla produzione industriale a marzo, in calo dello 0,2%, con un tasso di inflazione previsto in rialzo al 2,5% nel 2011, dall’1,9% della precedente stima.

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