Grande affluenza al Salone del libro, non mancano le contestazioni

Il Salone internazionale del Libro di Torino continua a non deludere le aspettative: nella giornata di sabato 14 Maggio l’affluenza è stata da record, anche se non è stata ancora quantificata. La zona del Lingotto è stata pressapoco impraticabile fino a sera, con la neonata metropolitana passante per via Nizza che ha rischiato di dover chiudere a causa delle troppe persone in attesa dei treni. Il numero dei presenti non sorprende, se si pensa al ricco piatto offerto dal Salone: Sepúlveda, Dario Fo, Neri Marcorè, Suad Amiry, Piergiorgio Ofreddi, Enzo Bianchi e l’ex partigiano Ottolenghi. Acclamatissimo soprattutto Dario Fo, che ha fatto registrare un tutto esaurito per la sua rilettura di Boccaccio, di cui ha pubblicato anche il libro “Boccaccio riveduto e scorretto” (Guanda, 2011), illustrato con suoi disegni e dipinti. Molto forte l’intervento di Massimo Ortolenghi, che ha presentato il suo libro “Ribellarsi è giusto”, edito da Chiarelettere.

Oltre alle file interminabili, ai libri e ai grandi ospiti, come al solito non sono mancate le contestazioni a Torino. Infatti il Salone ha avuto quest’anno fra il suo pubblico il noto bibliofilo (noto per altri motivi, comunque) Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, recentemente sotto i riflettori per essere stato condannato in secondo grado dalla Corte d’appello di Palermo a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Insomma, in effetti qualche contestazione era prevedibile e Dell’Utri ha perciò cercato di visitare in incognito all’Oval la mostra “l’Italia dei libri”, ovviamente senza riuscirci. Un gruppo di circa 30 persone ha aperto la contestazione, sedata prontamente dagli agenti Digos. I contestatori sono poi riusciti a lanciare una fialetta urticante all’interno del centro commerciale del Lingotto, l’8 Gallery, costringendo i gestori ad una chiusura forzata della durata di un’ora.

Contestazioni di altro genere ci sono state da parte dei piccoli editori presenti al Salone: «l’Oval ci sta portando via il lavoro» hanno dichiarato gli editori, essendo che la novità del Salone 2011 pare abbia attirato tutte le attenzioni su di sè, oscurando gli stand tradizionali.

Motivo di vanto per l’organizzazione del Salone è invece l’iniziativa “L’incubatore”, piccolo stand per gli editori che faticano a trovare spazio nel mercato editoriale. Delle 43 case editrici che hanno partecipato a questa iniziativa nel 2010, 18 sono riuscite ad accaparrarsi un proprio stand all’interno del Salone 2011. Non sembra un dato così positivo, ma considerando la situazione dell’editoria in Italia, questi sono passi da gigante.

 

 

Impostazioni privacy