Pubblico impiego: calano dipendenti ma è boom di spesa

In Italia, il numero dei dipendenti pubblici tra il 2001 e il 2009 è risultato in calo di 110 mila unità, portando l’esercito del pubblico impiego alla cifra di 3.526.586, contro il precedente 3.637.503, una dieta pari al 3%. Sono dati che provengono dal Cgia di Mestre, l’istituto di studi degli artigiani. Il contenimento del numero dei dipendenti pubblici, tuttavia, non corrisponde a un altrettanto miglioramento della spesa, dato che la massa retributiva è cresciuta nello stesso arco di tempo del 29,9%, in termini assoluti, e depurando la percentuale dall’inflazione, comunque la crescita reale delle retribuzioni pubbliche è stata dell’8,3%.

In Italia, il rapporto tra dipendenti pubblici e popolazione è dunque passato a 58,4 su ogni 1000 abitanti, contro un 55,4 su 1000 in Germania, che ha 4,5 milioni di dipendenti pubblici, e un 80,8 su 1000 in Francia con 5,2 milioni di impiegati pubblici.

Insomma, stando alla media dei Paesi simili in Europa, l’Italia si colloca vicinissima al dato tedesco, persino molto più parsimoniosa rispetto ai francesi. Il dato che dovrebbe farci riflettere è, invece, quello della crescita della spesa per retribuzioni. Basti pensare che tra il 2001 e il 2009, il rapporto tra spesa per il personale pubblico e il pil è passato dal 10,5% all’11,2% (+0,7%), per un valore di 171 miliardi di euro.

In Francia, tale rapporto si è stabilizzato, mentre in Germania è diminuito dello 0,5% del pil. In termini di crescita delle retribuzioni per il pubblico impiego, a fronte di un +29,9% in Italia, si è registrato un +27,7% in Francia e un +6,9% in Germania, dati che, depurati dall’inflazione in quei Paesi, ha dato una crescita reale del +9,9% in Francia e del -6,2% in Germania.

Quindi, solo la Germania sarebbe riuscita a diminuire la massa retributiva, in termini reali, oltre che in rapporto al pil. Se l’Italia, in questo frangente, avesse fatto la stessa cosa e nelle stessa misura dei tedeschi, oggi la spesa per il mantenimento dell’esercito del pubblico impiego sarebbe di 148,1 miliardi, cioè 22,9  miliardi in meno della spesa effettiva.

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