Gran Bretagna, crolla fiducia in governo di coalizione

A due settimane dalle elezioni del supergiovedì, che hanno determinato il crollo dei LibDem di Nick Clegg e la loro sconfitta anche al referendum sulla legge elettorale, riforma bocciata dal 70% degli elettori e da fortemente voluta dai liberaldemocratici, gli indici di fiducia verso la coalizione di governo crollano, come dimostra il sondaggio realizzato dall’ “Institute for Government” (Ifg). I risultati del sondaggio dicono che gli esiti di un governo di coalizione tra Tories e LibDem sarebbero meno decisi per il 73% dei britannici e più confusi per l’80%. Numeri che non lasciano dubbi sulla reale volontà degli inglesi di girare pagina rispetto all’inedita esperienza della coalizione di governo. Tuttavia, per il 52% degli intervistati, i liberaldemocratici di Clegg avrebbero fatto bene ad entrare nel governo, non avendo questo una maggioranza autonoma di soli conservatori.

Un altro dato che emerge dalla ricerca è che i britannici siano convinti che ad avere esercitato il maggiore peso politico, dentro l’esecutivo, siano stati i Tories e che Clegg dovrebbe rinunciare alla sua carica senza portafoglio per diventare un ministro con peso reale dentro il governo.

Insomma, dati che affrontano tutti i nodi degli scenari futuri prossimi e possibili per la Gran Bretagna. Dopo il 5 maggio, poco è politicamente come prima. I Tories avrebbero acquisito una certa fiducia di potercela fare, registrando una sostanziale tenuta alle amministrative e sono l’unico partito che può cantare vittoria sul referendum, essendosi schierato apertamente avendo fatto campagna elettorale per il “no”.

I LibDem escono a pezzi e sono molti a pronosticare un arretramento del numero di deputati alla “House of Commons”, quando si terranno le prossime politiche. Certo, le elezioni si sono tenute solo un anno fa, ma il fatto che non rientra nella storia della politica britannica la formazione di governi di coalizione lascia presagire che difficilmente il premier David Cameron completerà i cinque anni di legislatura, tenendosi pronto a chiedere lo scioglimento della Camera, non appena avrà il sentore di un vento a lui favorevole.

Anche i laburisti avrebbero tutto l’interesse a nuove elezioni anticipate. Il crollo dei liberaldemocratici li ha favoriti alle amministrative e lo stesso potrebbe avvenire alle prossime politiche, dato che molte richieste dell’elettorato di Clegg sono affini più alla base labour che a quella dei Tories.

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