La Sardegna non vuole il nucleare, vittoria al referendum

Mentre si aspettano i risultati definitivi del primo turno delle elezioni amministrative, che non appaiono entusiasmanti per il Pdl, un pò sordina passa lo “schiaffo” alla politica del governo in materia di energia ricevuto nelle ultime ore in Sardegna. Ha avuto successo Il referendum consultivo sul nucleare (regionale, da non confondersi con quello nazionale) con una affluenza altissima, ben il 49,61% degli aventi diritto, con un quorum di validità fissato ad almeno un terzo degli elettori dalla legge regionale n. 20 del 1957. I dati di questa consultazione fortemente voluta dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, parlano di un plebiscito per il sì al 98% quando già lo scrutinio è oltre la metà delle 1.820 sezioni complessive. A favore della presenza di centrali atomiche nell`isola ci sarebbe appena il 2 per cento dei votanti.

I numeri sull’affluenza nei singoli comuni indicano un 50,95% a Cagliari, nel Nuorese il 50,48 %, nell`Oristanese il 49,42%, nel Medio Campidano il 52,62%, Sassari e provincia il 44,08%, in Ogliastra il 50,73% e nella provincia di Olbia-Tempio il 47,29%. il dato maggiore va alla provincia di Carbonia-Iglesias con il 56,81%.

Ieri, prima giornata di voto, il quorum era al 39,82% mentre oggi i seggi si sono chiusi alle 15, seguiti dalle operazioni di scrutinio delle schede relative al referendum che iniziano prima dello spoglio delle schede per le elezioni amministrative.

Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori del Partito Democratico, dichiarano: “Il superamento non solo del quorum, ma anche della metà degli aventi diritto al voto nel referendum consultivo sul nucleare in Sardegna, è la conferma indiretta ma evidente che il tentativo del governo Berlusconi di cancellare pro-tempore le norme sul programma nucleare è una truffa a danno dei cittadini per scongiurare il referendum nazionale di giugno”.

Raggianti anche gli ambientalisti del Wwf: “Sono stati così smentiti quanti hanno provato a delegittimare lo strumento referendario affermandone l’inutilità legata alla presunta impossibilità di raggiungere il quorum. Oggi il risultato che arriva dalla Sardegna smentisce questi nemici della democrazia” mentre per Italia dei Valori parla Leoluca Orlando, sostenendo che il voto della Sardegna è una sorta di “prova tecnica” per quello che sarà il referendum nazionale del 12 e 13 Giugno: “dalla Sardegna viene un segnale incoraggiante per l’intero Paese. Il raggiungimento del quorum dimostra che la scelta nuclearista del governo è scellerata ed errata”

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