Ballottaggi, la Moratti cerca la rimonta e toglie Ecopass

Il sindaco Letizia Moratti è in piena campagna elettorale per il secondo turno di ballottaggio. Una batosta quella che lunedì scorso si è abbattuta sul candidato del centro-destra, nonchè sindaco uscente, costretta a gareggiare con quasi sette punti di svantaggio sul candidato rivale. Una situazione che non era stata prevista neanche per lo scenario peggiore ipotizzato. E da qui nasce la necesità di cambiare del tutto strategia di comunicazione e puntare su proposte fresche, che diano la scossa a un elettorato, che la scorsa domenica e il lunedì hanno inviato un segnale chiaro al centro-destra cittadino e a quello nazionale: non siamo disposti a seguirvi qualsiasi cosa voi facciate. Vanno bene le roccheforti, le fortezze elettorali per una coalizione, ma il voto del primo turno ha evidenziato chiaramente che c’è un limite a tutto e che non si possono più fare calcoli scontati, mappando le città o le regioni come si faceva un tempo.

Ecco che Letizia, dunque, esce dal cilindro una proposta che non potrà che piacere ai suoi concittadini milanesi. Qualora venisse riconfermata sindaco, il cosiddetto “ecopass”, ossia il dazio da pagare per accedere con l’auto in alcune zone del centro di Milano, sarà diminuito o del tutto annullato per alcune categorie svantaggiate della città, come i disabili.

Un cambio di strategia, quindi, che mira a recuperare il consenso di quanti abbiano fatto i conti, in questi mesi, con l’esborso di denaro, per girare in auto nel centro cittadino. La Moratti giustifica la sua proposta, sostenendo che sarebbero già stati raggiunti i risultati in termini di minore inquinamento e di riduzione del traffico urbano, oltre che degli incidenti, per cui si può dare vita a una forma di riduzione della misura voluta dalla sua stessa amministrazione qualche anno fa.

Ieri, per la prima volta dopo il primo turno, è intervenuto su Milano il leader leghista Umberto Bossi, il quale ha dichiarato che il candidato del centro-sinistra Pisapia vorrebbe trasformare la città in una “zingaropoli”, e pertanto la sua politica sarebbe inadeguata per una realtà come Milano. Il riferimento è all’impostazione della politica sull’immigrazione di Pisapia, il quale sarebbe più favorevole a misure di sostegno per i rom e gli immigrati, in generale.

Impostazioni privacy