Strauss-Kahn fuori dal carcere ma il residence di lusso lo rifiuta

Strauss-KahnDa uomo di potere, uno di quelli che tutti gli hotel vorrebbero come ospite, a personaggio scomodo, uno di quelli che nessuna struttura vorrebbe come cliente: è il rapido declino di Dominique Strauss-Kahn, l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, travolto dalle accuse di tentato stupro, atto sessuale criminale e sequestro illegale.  Il Bristol Plaza, il Residence dove Anne Sinclair, la moglie di DSK, aveva affittato un appartamento per far soggiornare il marito una volta ottenuti gli arresti domiciliari,  ha invitato la signora a cambiare idea visto che Strauss-Kahn non era un ospite gradito. A far propendere per il no ai responsabili del residence non solo l’accusa che grava su DSK ma anche l’eccessiva attenzione riservata che i media gli riservano.

L’ormai ex direttore del Fmi, a cui gli è stata concessa la libertà dietro pagamento di una cauzione di circa un milione di dollari più altri cinque in garanzia, soggiornerà ora in un appartamento nell’East Side di Manhattan. Per ottenere la libertà, il politico francese ha accettato, oltre al pagamento della cauzione, gli arresti domiciliari, il braccialetto elettronico e la presenza di una o più guardie del corpo, i cui costi saranno a suo carico. E le condizioni imposte dalla giustizia americana dovranno essere rispettate alla lettera da Strauss-Kahn pena la revoca immediata delle stesse e il ritorno in carcere. Secondo il giudice, infatti, le prove presentate dall’accusa fanno pensare ad “atti di costrizione sessuale non consensuale”.

Quello che poteva essere il futuro presidente francese però continua a dichiararsi innocente e lo ribadirà nel corso della prossima udienza del processo che si terrà lunedì 6 giugno. Ma comunque andrà il dibattimento per Dominique Strauss-Kahn si profila una vecchiaia tutt’altro che povera: secondo quanto riporta il Corriere della Sera, che cita fonti dell’emittente americana Cncb, il Fondo Monetario Internazionale sarà obbligato da contratto a versare all’ex direttore la pensione più la liquidazione e un ulteriore versamento pari a circa il 70% dello stipendio annuale più alto percepito da DSK.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=F7sCmeUwt6M[/youtube]

Secondo però quanto dichiarato dall’organizzazione mondiale “la pensione annuale dell’ex direttore generale e i compensi collegati sono stati grossolanamente sovrastimati sulla stampa questa settimana” e a Strauss-Kahn spetterebbero “solo” 250 mila euro annui.

Impostazioni privacy