Dramma del teramano: morte cerebrale per la piccola Elena

Tragedia nel teramano, la piccola Elena di 18 mesi non ce l’ha fatta. L’intera nazione piange questa dolce piccola creatura per cui è stata accertata la morte celebrale. Poche ore dunque e purtroppo la bambina non sarà più in questa vita (si attende la tempistica legale per gli accertamenti medici di rito che constateranno la sua morte effettiva): i familiari hanno già autorizzato l’espianto degli organi, ma le autorità sanitarie hanno deciso che preleveranno soltanto il cuore della piccola, visto l’imponente edema cerebrale. Il padre, professore universitario in ambito veterinario, è stato denunciato per abbandono di minore e lesioni colpose, accusa che ora potrebbe trasformarsi in omicidio colposo; sia lui che la moglie (ricercatrice all’Università di Roma), vengono assistiti in queste ore da una psicologaElena, ricordiamo, è ricoverata dal 18 Maggio al reparto materno-infantile dell’ospedale Salesi di Ancona (prima era passata dalla rianimazione del Mazzini di Teramo), dopo esser stata dimenticata dal padre per 5 ore in macchina, sotto un caldo torrido, dove era poi stata rinvenuta dallo stesso genitore in coma.

La madre non ritiene, nonostante tutto, colpevole suo marito dell’accaduto ed ha raccontato dello splendido rapporto esistente tra lui ed Elena. Queste le sue dichiarazioni:

Quello che è successo a Lucio può capitare ad ognuno di noi, perchè non ci si ferma mai e lui non si fermava perchè si preoccupava di me, della mia gravidanza e della piccola Elena… Voglio dire al mondo intero dell’amore del mio compagno verso la figlia, padre esemplare”, così Chiara Sciarrini. La coppia infatti presto avrà un altro figlio.

Chiara si è raccomandata tanto che la gente e la stampa lascino in pace ora lei e la sua famiglia, nel loro dolore.
Fatto sta che Lucio (sotto shock) asserisce di aver accompagnato la figlia all’asilo il 18 Maggio, raccontando eventi (come il passaggio del giro d’Italia a Teramo) e dettagli invece riferibili al giorno precedente.

Il titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore della Repubblica di Teramo, Bruno Auriemma.

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