Una promozione a tutti gli effetti quella che viene da Parigi, dove l’OCSE ha pubblicato i dati sulla crescita prevista per il 2011 e 2012 e i relativi conti pubblici degli stati membri. Per l’Italia, rispetto alle stime precedenti, il pil è stato rivisto appena al ribasso, passando da un +1,2% a un 1,1% per il 2011. Meglio dovrebbe andare l’anno prossimo, con una crescita dell’1,6%.
Malgrado questi tassi insoddisfacenti di ripresa dell’economia italiana, che si basano sul recupero delle esportazioni e degli investimenti, in via di consolidamento, spiega l’istituto che l’Italia centrerà i suoi obiettivi in termini di bilancio, passando da un rapporto tra deficit e pil del 4,5% dello scorso anno al 3,9% nel 2011 e al 2,6% nel 2012. Quindi, l’Italia sarà in grado di riportare il rapporto deficit/pil sotto il 3% entro l’anno prossimo, così come si era impegnata a fare con Bruxelles.
Entro il 2014, grazie alla tenuta del bilancio, si dovrebbe raggiungere il pareggio di bilancio, un obiettivo che l’OCSE ritiene particolarmente importante per il nostro Paese, in quanto consentirebbe una riduzione del rapporto tra debito e pil, attualmente a livello molto alti. E ciò eviterebbe di pagare il costo di maggiori interessi, dato che i tassi sono previsti in aumento da qui ai prossimi mesi e anni.
Anche sul fronte dell’occupazione ci dovrebbe essere una certa ripresa, come dimostrerebbero i dati, relativi al minore utilizzo dei contratti a tempo determinato.
Una promozione importante da parte dell’OCSE, che sconfesserebbe l’azione di minaccia di “downgrading” posta in essere da Standard & Poor’s, appena sei giorni fa, mettendo in risalto i rischi di una mancata tenuta dei conti pubblici.





